1. Danilo e federico - parte i: stasi (7)


    Data: 03/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... avendo la benché minima voglia in quel preciso momento, mi costrinsi a tenermi occupato per non pensare a niente. Raccolsi la camicia e i pantaloni, piegandoli ordinatamente sul bordo del letto, poi poggiai il blazer alla spalliera di una sedia e mi chinai per raccogliere le mutande che erano finite sotto il letto. Le presi e le osservai: erano strappate esattamente a metà sul davanti. La mente galoppò velocemente, fallii nel tentativo di imbrigliarla per riportarla nel mio stato di atarassia forzata.
    
    La brama di Danilo per il mio corpo lo aveva spinto la notte precedente a strapparmi le mutande senza sfilarle: gli era bastato fare pressione con entrambe le mani e tendere il tessuto in direzione opposta. Poi aveva cominciato a baciarmi il basso ventre e a palparmi gambe e fondoschiena. Potevo sentire ancora le sue forti mani sul mio corpo, che lo esploravano avidamente, mentre io con le gambe attorno ai suoi fianchi lo accoglievo, lo imploravo di entrare e farmi suo, di possedermi. E così era avvenuto, ma la scopata della scorsa notte aveva lasciato spazio ad estesi momenti di tenerezza, di passione, di lunghi baci, non solo di sesso violento e animalesco.
    
    Era stato questo a turbarlo? Non si aspettava di poter fare l’amore con me in un modo del genere? Con un altro uomo? Effettivamente, ripercorrendo gli istanti della notte precedente, non c’era stato un solo momento in cui le sue labbra avessero sfiorato il mio sesso. Non potevo nemmeno dire che ne fosse stato ...
    ... tentato, talmente ero invaso dal piacere da non accorgermene. Quindi ero solo un buco caldo di riserva per lui?
    
    Le domande martellavano incessantemente la mia mente mentre, con ancora le mutande rotte in mano, mi distesi sul letto, rannicchiandomi. Poi, mentre una singola lacrima mi rigava il viso, caddi in un sonno profondo.
    
    I giorni passarono lentamente, tramutandosi in settimane. Per molti giorni, il cielo milanese era ossessivamente grigio, ma non una singola goccia cadde. Ebbi l’impressione che stesse rispecchiando perfettamente il mio stato emotivo: mi sentivo in un limbo, non avevo la forza di provare emozioni. Ero un guscio vuoto monocromatico, grigio per l’appunto. Non provavo più nemmeno il desiderio di masturbarmi. Come un automa, mi trascinavo a scuola ogni giorno e svolgevo il mio lavoro con la solita dedizione, con l’obiettivo di non farmi trasportare dai pensieri. Il mio metodo funzionò e quasi non mi resi conto di essere alle porte delle vacanze di Natale. Me ne accorsi durante un pigro pomeriggio quando, tornando verso casa, stavo percorrendo una via secondaria e la luce della vetrina di un negozio catturò il mio sguardo. C’era un manichino che indossava un maglioncino invernale a collo alto di un bel blu scuro e dei pantaloni grigi a scacchi. Attorno al bordo del vetro, le luci a led intermittenti mi catapultarono nella realtà e, aguzzando lo sguardo, vidi nel negozio un piccolo albero di Natale decorato di tutto punto. L’accostamento dei colori mi piacque, ...
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