1. Danilo e federico - parte i: stasi (7)


    Data: 03/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: vgvg91, Fonte: Annunci69

    ... a porti una domanda che hai fatto tu a me diverse volte» feci, soppesando le parole. «Che cosa provi?».
    
    Non rispose. Le sue dita tradivano l’imbarazzo che stava sperimentando in quel momento, disegnando linee immaginarie sulle lenzuola. Poi cominciò a dire: «Non vorrei che tu…» ma lo interruppi all’istante, completando la sua frase: «…che io mi faccia illusioni?». Danilo annuì. Il mio sorriso si increspò, ma sostenni il discorso, cercando di trasmettere quanta più serenità possibile.
    
    «Credo che tu mi abbia frainteso. Non intendevo chiederti cosa provi nei miei confronti, ma in generale. Sei turbato da qualcosa?».
    
    Anche questa risposta si fece attendere. Le sue dita continuavano a muoversi convulsamente sulle lenzuola, finché non si fermarono di colpo.
    
    «Devo riflettere» disse, con la sua solita tendenza a tagliare corto, senza esternare i suoi pensieri.
    
    A quel punto, decisi di continuare testardamente lungo la mia strada.
    
    «Non credo che si possa far finta di nulla, dopo stanotte» insistetti.
    
    Danilo si alzò: pur essendo imponente nella mia camera dal soffitto non particolarmente elevato, notai per la prima volta in lui un fremito di insicurezza che lo fece sembrare più piccolo del solito.
    
    «Tu non capisci» disse di getto, poi uscì a passi svelti dalla camera. Il mio cuore perse un battito, mentre cercai di districarmi dalle coperte. Scesi dal letto e lo raggiunsi di corsa, ancora nudo.
    
    Lo trovai all’ingresso con una mano già protesa verso la ...
    ... maniglia.
    
    «Te la stai dando a gambe?» sorrisi amaramente, ma la mia voce tremò.
    
    «Non è così» replicò lui, in difficoltà.
    
    «E allora come dovrebbe essere?» chiesi io, alzando il tono di un’ottava. «Per una volta nella vita, spiegati, ti prego» aggiunsi, stringendomi nelle spalle.
    
    Dopo aver esitato, si passò una mano tra i capelli e disse: «Non so come fare, adesso».
    
    «Quando si tratta solo di scoparmi, ci sai fare benissimo invece!» urlai, guardandolo dritto negli occhi con una espressione dura. Le sue sopracciglia si inarcarono, mentre mi girai di traverso e mi strinsi ancor di più nelle spalle, circondandomi con le braccia. La mia bocca era tesa.
    
    «Prenderai freddo, così» fece lui, avvicinandosi.
    
    «Non credo ti riguardi, no?» risposi io, velenosamente. Danilo si bloccò, poi indietreggiò in direzione della porta e la aprì. Uno spiffero gelido proveniente dalla tromba delle scale pervase la camera.
    
    «Dammi tempo» aggiunse, prima di lasciarmi lì, chiudendo la porta alle sue spalle.
    
    Rimasi per qualche minuto immobile nel medesimo posto. Il ticchettio dell’orologio mi rimbombava nelle orecchie, era insopportabile. A passi lenti, tornai in camera da letto. Fermo sulla soglia, notai il solito campo di battaglia che si creava dopo ogni nostro amplesso. Le lenzuola pendevano alla rinfusa lungo i bordi del letto, mentre il coprimaterasso lasciava scoperta la parte sottostante in più punti. I miei vestiti giacevano a terra alla rinfusa. Cominciai a raccoglierli: pur non ...
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