1. Fantasie troppo reali


    Data: 30/09/2019, Categorie: Anale Hardcore, Prime Esperienze Autore: Alexcont, Fonte: xHamster

    ... dire fu “Scopami, scopami adesso … scopami !” . La risposta immediata ed istintiva di lei venne commentata “Ottima idea, così ho tempo di ricaricarmi mentre ti infilo il braccio in culo più tardi.. brava!”
    
    Lei mugolò mentre le mani di lui la afferravano saldamente sui fianchi, spingendola con decisione verso i sedili posteriori, dove lei si accucciò a pecora col culo oscenamente esposto , in attesa.
    
    “Brava la mia cagnolina” La apostrofò lui “ aspetta che ti faccio un’altra foto da mandargli, così sa come sto per incularti!” Ed un'altra volta il flash illuminò l’abitacolo dell’Audi . Pochi istanti dopo lei riconobbe la lingua di lui scorrere lungo il solco tra le sue natiche, scendere, veloce ed invadente, sino a giungere a quel buchino ormai già palpitante ed insinuarvisi, senza esitazione. Mentre le sue anche quasi inconsciamente continuavano a danzare al ritmo scandito da quella lingua, le dita di lui riguadagnarono la via del suo sesso, sempre più grondante, e così lei si trovò di nuovo a gemere, mentre il suo clitoride veniva strofinato con decisione. Si sentiva un oggetto di piacere e la cosa le mandava stilettate di pura eccitazione dritte al centro del cervello, facendole spingere sempre più in fuori quel culetto voglioso.
    
    Poi la lingua sparì e così fecero le dita, lei con il viso affondato nel sedile scuro dell’auto percepì il movimento attorno a se, dietro di se, lui, indossato il preservativo e presa lei saldamente per le spalle, appoggiò la sua immensa ...
    ... cappella su quel buco, ormai dilatato ed oscenamente lubrificato. Lei, ancora una volta, emise un gemito. Lui, sempre strafottente, le chiese “ Sei pronta? Ora ti sfondo!”. Un gemito prolungato e voglioso fu l’unica risposta alla domanda.
    
    La pressione sull’ano improvvisamente aumentò e nonostante il suo allenamento, una stilla di dolore le attraversò la schiena, che si inarcò felina, iniettandosi direttamente nel cervello. Lui inclemente non interruppe la spinta, pochi millimetri ancora e quella enorme cappella sarebbe entrata completamente. Il respiro di lei si era praticamente fermato, inconsapevolmente cercava di allontanarsi da quella verga invadente, ma le mani di lui, saldamente avvinghiate alle sue spalle, la tiravano nell’unica direzione possibile. Improvvisamente il dolore si tramutò in un totalizzante senso di pienezza e il respiro soffocato in gola esplose in un liberatorio urlo “ Aahhhh sìììììììììì”. Era dentro.
    
    Un istante dopo lui la stava cavalcando con foga, affondando nelle sue viscere quella nerchia imponente, sempre più velocemente e sempre più a fondo. L’urlo primordiale di lei si fuse in un crescendo di gemiti, profondi e gutturali, dimostrazione inequivocabile che il trattamento era di suo gradimento . Lo sciabordio delle sue palle che ad ogni colpo sbattevano contro il sesso bagnato di lei, l’umido rumore dei corpi sudati avvinghiati in un ritmo incessante, i gemiti rotti dall’affanno erano la perversa colonna sonora di quell’abitacolo. Lui, da dietro ...
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