Sorprendente canzonatura
Data: 28/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... stava masturbando con una dolcezza meravigliosa, io m’entusiasmavo della vista del suo corpo che traeva godimento da quel lieve massaggio. Le gambe mi trasmettevano un fremito, mentre i suoi piedi continuavano ad accarezzare il mio sesso, che era ormai pronto per esplodere la sua densa linfa. Paola s’accorse che i miei sospiri erano diventati concitati, dato che accentuò la curvatura della schiena avvicinando ancora di più il suo delizioso fiore al mio sguardo. Quando il dito di Paola scivolò dal clitoride nel caldo nido del desiderio, una violenta scossa partì dal mio ventre e sborrai tutto il mio seme sul suo corpo, che preso da un’ondata di fremiti la fece gridare dal godimento:
‘Non puoi andare a casa così’ – le dissi, mentre m’infilavo l’accappatoio.
‘Beh, forse non è il caso, però i miei vestiti sono rimasti da Serena, si tratta soltanto d’attraversare il pianerottolo e sono subito da lei’ – mi convinse Paola.
Io l’accompagnai alla porta che aprì velocemente, richiudendola alle sue spalle. Dalla finestra accanto la vidi impugnare la maniglia della porta di Serena che però non s’aprì. Lei riprovò stupita, ma senza risultato. Era nuda sul pianerottolo e le due porte erano chiuse, dalla finestra di fronte Tullio guardava la scena, dato che non ci voleva molto a immaginare che cosa stessero facendo le sue mani. Paola s’accorse di Tullio, eppure non fece nulla per nascondersi, il ragazzo era chiaramente imbarazzato, però aprì la finestra e si rivolse alla ...
... mia donna sussurrandole qualcosa, lei sorrise ed entrò nuovamente in casa mia:
‘Che cosa t’ha detto quel porcellone?’ – le chiesi io incuriosito e velatamente intrigato.
‘M’ha detto se volevo salire da lui, per prendere qualcosa da indossare’ – rispose Paola sorridendo.
‘E perché non lo fai? Potrebbe essere un’esperienza interessante, non credi?’.
Subito dopo queste parole, dalla porta aperta avvistammo un’ombra avvicinarsi silenziosamente e Tullio apparve dubbioso e perplesso, con il viso violaceo e una maglietta pendente dal braccio:
‘Se le serve, ho portato una delle mie maglie’ – balbettò ancora più confuso, dopo aver visto che Paola era con me.
‘Grazie Tullio’ – disse sorridendo la mia ragazza e senza nascondersi agli occhi voraci del ragazzo afferrò la maglia e l’indossò in un solo colpo.
Era una maglietta bianca raffigurata con un disegno etnico larga e lunga come oggigiorno usano i ragazzi, però indossata da Paola aveva un effetto buffo, farsesco e ridicolo: dalla scollatura una grande porzione di spalla rimaneva scoperta e il movimento per aggiustare la maglia provocava l’apertura dell’altra spalla, o una lunga apertura sui seni, in quanto alla lunghezza poteva essere definita inutile, poiché il sedere era appena coperto e se Paola avesse tirato la maglietta sul davanti per coprire il triangolo dorato si sarebbe scoperta totalmente, lasciando tutta la parte nella sua più bella evidenza. Tullio si era appiattito contro il muro del pianerottolo e ...