Sorprendente canzonatura
Data: 28/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
‘Ti lascio per un momento’ – ripetei nei confronti di Paola uscendo dalla cucina per infilarmi rapidamente in bagno, guardandomi di sfuggita allo specchio. Il mio corpo in quella circostanza era pieno di segni rossi e la lucentezza offerta dall’abbondante olio che m’avevano versato sulla pelle mi donava l’aspetto d’un lottatore dopo un duello. Sotto la doccia m’insaponai abbondantemente, lasciai scorrere l’acqua tiepida su tutto il corpo, dopo m’asciugai rapidamente e tornai nudo al pianterreno. In cucina, Paola era seduta al tavolo con la testa appoggiata sulle braccia adagiate sul ripiano, in quel frangente si era addormentata e aveva un’aria di magnifica e sublime innocenza, perché i suoi dolcissimi seni si muovevano al ritmo del suo pacifico respiro, poiché tutto il corpo lucido e profumato mi provocava una sensazione d’immensa tenerezza. Sotto lo schienale della seggiola, il piccolo sedere candido e morbido era rilassato, lasciando il solco leggermente aperto al mio sguardo, io frattanto m’adagiai per terra avvicinandomi il più possibile a quel magico scrigno.
Avrei voluto lasciarla dormire, malgrado ciò non resistevo alla tentazione di baciare la sua pelle di seta e d’insinuare la mia lingua alla ricerca della sua piccola e deliziosa entrata nascosta. Iniziai piano, con lievi baci che procurarono a Paola qualche brivido, vidi che non si mosse e osai di più. La punta della lingua iniziò a fare degli scarabocchi, scivolando nel solco tentando di raggiungere la dolce ...
... rugosità strettamente serrata, mentre Paola continuava a dormire con il suo respiro regolare. Io ero nuovamente eccitato, come se le ore appena trascorse non avessero visto i giochi più belli ed estenuanti che un uomo potesse sognare. Il bordo della seduta m’impediva di raggiungere il mio scopo, limitando il mio attacco alla superficie e fu in quel momento che Paola si mosse annunciandomi:
‘Sì, continua, dai così’ – mi enunciò spostandosi un poco indietro e lasciando che il suo sedere s’aprisse ancora di più.
Io non parlai, lasciai che il torpore riprendesse il sopravvento e ripresi la mia accurata esplorazione. La lingua adesso aveva totale libertà d’azione e passava lentamente nel solco, poi sul buchino, in seguito ancora indietro. A ogni passaggio captavo che i muscoli si distendevano e la punta poteva entrare appena un poco, m’accorsi che la mia donna era tutt’altro che addormentata, perché a ogni passaggio un guizzo seguiva un brivido e il respiro diventava più veloce. Usai la lingua come un piccolo fallo, entrando in lei e continuando con un ritmato a penetrarla, Paola spostò le braccia sotto il tavolo appoggiando la testa sul ripiano e le sue mani cominciarono ad accarezzare ambedue i seni, strizzando leggermente i capezzoli bruni e appuntiti:
‘Voglio la tua bocca, voglio sentire il mio sapore nascosto’ – sussurrò la ragazza ansimante in maniera licenziosa e impudica.
Io mi risollevai velocemente, mentre Paola s’innalzava sulla sedia le appoggiai le labbra ...