Sorprendente canzonatura
Data: 28/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... aperte alla sua bocca che m’aspettava. Lei cercò la mia lingua e iniziò a succhiarla lentamente provocandomi ondate d’inverecondo desiderio, le sue mani mi sfiorarono i fianchi riunendosi in ultimo verso l’inguine prendendo in tal modo possesso dello scroto. In quell’occasione sentii un dito che scivolava verso il mio buchino, anzi, si fermò quasi alla meta, in quanto una leggera pressione mi fece sussultare perché aveva trovato il mio punto di maggior piacere. L’altra mano continuò la sua carezza, che raggiunto il mio grosso bastone lo faceva gonfiare nuovamente:
‘Non vorrai consumare tutto oggi?’ – mi ribadì lei, ritraendosi di sorpresa e scattando in piedi. Io la guardai con tutta la sorpresa che m’aveva suscitato, dopo Paola scoppiò in una risata cristallina affermando:
‘Adesso non provare a dirmi che ti lascio in bianco’ – riprese ridendo.
‘Io però sono eccitato, non puoi lasciarmi così’ – balbettai in modo poco convincente.
‘Va bene, non ti lascio così, però acconsento di sfogarti strofinandoti sul mio corpo a una condizione’.
‘Spara, ormai sono nelle tue mani’ – replicai.
‘Andiamo dove vuoi: in camera, in bagno, sul divano. Tu però devi promettermi che non mi penetrerai’.
‘Perché? Vorresti punirmi?’.
‘No, per cosa dovrei punirti? Voglio solo ricaricarmi e ritrovare il piacere di questa notte. Adesso sarebbe meno intenso, non credi?’.
Non ci credevo, la mia erezione richiedeva comunque un intervento risolutivo, salimmo in camera e ci ...
... distendemmo sul grande letto. Paola mi abbracciava stretto e baciava ogni punto del mio viso, della bocca e delle orecchie, dato che il resto del suo corpo era immobile, come se si rifiutasse palesemente di partecipare al gioco sottraendosi. Scivolai in fondo al letto godendomi lo spettacolo del suo corpo nudo e divaricai le sue gambe appena quanto necessario, per impugnare i suoi due piedi e portarli a unirsi sul mio sesso. Allungai una mano sul comodino, dove la bottiglia dell’olio era ancora aperta e ne presi un po’ nel palmo delle mani, cominciai a massaggiarle lentamente i piedi con movimenti regolari e con essi intrappolai là il mio pene. Il massaggio era piacevole per me e di certo rilassante per lei, io vedevo il glande sgusciare lucido e paonazzo dalle cavità unite dei suoi piedi per poi sparire nuovamente, mentre una fitta di piacere saettava in tutto il corpo e raggiungeva il cervello. Le gambe di Paola erano adesso divaricate e lei offriva alla mia vista il suo magnifico bocciolo rosso, nuovamente magnanimo e umido di desiderio.
Il suo corpo restava fermo, però io lo sentivo fremere, continuavo a massaggiarle i piedi, le caviglie e i polpacci con un movimento ritmico lento e appagante. Piano la sua mano si mosse e iniziò un gioco con le dita sulla sua fica bagnata, perché un dito maldestro stuzzicava il clitoride e poi scivolava tra le pieghe delle grandi labbra regalandole brividi e sospiri, poi tornava sulla piccola escrescenza e l’accarezzava lievemente. Paola si ...