Lisa o del piacer d’essere schiava
Data: 25/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Lusignano, Fonte: RaccontiMilu
... dita saettanti. Purtroppo per Lisa (o per fortuna) era solo il preludio di un’ulteriore tortura, infatti, sollevata la minigonna, le mollette iniziarono a mordere le grandi labbra, già bagnate da inequivocabili umori. Il padrone continuò per un po’ a giocare con quelle mollette, facendole sobbalzare da parte a parte, per poi tirarle fino a che non si strappavano dalla figa della giovane. Per lei era un’escalation continua di dolore che raggiungeva il suo culmine ogni qualvolta la pelle era brutalmente e drasticamente liberata dalla presa della molletta. Quindi, per un improvviso capriccio dell’animo, il padrone decise di rimettere le pinze metalliche ai capezzoli unendole con una corta catenina, Lisa sospirò avvilita, ma non protestò oltre, poi un’altra pinzetta morse con cattiveria il suo clitoride spingendo la ragazza ad urlare il suo dolore e a contorcersi. Il giovane attese pazientemente che la schiava si ricomponesse e accettasse immobile le fitte di dolore, poi, con la solita calma, unì, tramite un’altra catenella, le pinze ai capezzoli a quella posta sul clitoride; tirò quindi la catenella di metallo, costringendo la giovane a piegarsi su sè stessa, per evitare che i suoi capezzoli ed il suo clitoride fossero tirati in modo insostenibile. Soddisfatto, la lasciò lì, a lamentarsi, mentre accedeva al suo PC per gustarsi un po’ di musica…
…Mentre cercava un pezzo che gli garbasse, chiese alla sua cagnetta se fosse eccitata: “Sì, padrone” fu la risposta, realmente ...
... convinta e sincera.
“Sei contenta di questo dolore?”
“Certo, padrone”
“Ne gradiresti altro?”
“Come volete, padrone”, rispose molto meno convinta,
“Doneresti un po’ del tuo dolore per soddisfare i capricci del tuo padrone?”
“Farei di tutto per voi”, fu la risposta definitiva e decisa, accompagnata da uno sguardo adorante, ma sofferente. Il giovane sembrò soddisfatto e impietosito, la liberò dalle pinzette e slegò le braccia doloranti, lasciandola distesa sul pavimento a massaggiarsi i polsi e i seni.
“…Lola e’ un fiore viola viola Lola, Lola vola solo un’ora di gioia, solo un’ora poi Lola scappa Lola è droga vera, chimica pura Lola Lola Lola gode sola, Lola si tocca e sola vola Lola è un fiore viola, Lola è droga Lola vera…”
Forse ispirato dalle note, forse per capriccio, fece rialzare la giovane e la posizionò con precisione a novanta gradi, in piedi e con il busto e le braccia distese sul tavolo della sala da pranzo. Lisa, con commovente ingenuità, pensò fosse giunto il momento del suo meritato piacere e non si pose troppe domande neppure quando la ball-gag riempì la sua bocca, impedendole di parlare. Peccato che in quel momento lo strumento di piacere in mano al padrone fosse un frustino relativamente corto e rigido che, in virtù di un certo disallineamento nel concetto di “Piacere” tra i due, vibrò sulle natiche di Lisa.
“Contenta la mia cagnetta?”, mugolii incomprensibili, “Umh, direi proprio di sì, bene bene”.
Il frustino riprese a segnare la ...