1. Lisa o del piacer d’essere schiava


    Data: 25/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Lusignano, Fonte: RaccontiMilu

    ... gli sguardi timidi e furtivi e il vago rossore delle guance sembravano tradire un certo interesse per i dialoghi piccanti che si svolgevano accanto a lei. Con questo dubbio il giovane uscì dalla sala break, chiedendosi immediatamente se non fosse il caso di abbordare la collega con una scusa.
    
    Appena i due colleghi si alzarono allontanandosi dalla sala, Lisa trasse un sospiro di sollievo pensando di aver evitato un’imbarazzante gaffe però, non appena accennò a muoversi a sua volta, vide con la coda dell’occhio rientrare il collega che l’aveva soppesata con tanto interesse.
    
    Lui, con in faccia un’espressione un poco corrucciata, si diresse con passo veloce verso di lei, come se avesse deciso d’istinto di gettare le carte sul tavolo senza sapere cosa ne sarebbe scaturito. Lesto si sedette accanto a lei ed esordì: “Ciao Lisa, abbi pazienza se te lo chiedo, ma mi sembravi interessata ai nostri discorsi, anzi più che interessata mi sembravi persa in un fiume di riflessioni o sbaglio?” “Eh, no, solo che erano cose così imbarazzanti”.
    
    Maledizione ora gli ho fatto capire di aver ascoltato tutto pensò tra sé e lui riprese “Si dice che lo scandalo sia nell’occhio di chi guarda e in questo caso penso proprio che sia vero. Non ci vedo nulla di riprovevole, mi sembrano soltanto naturali e accattivanti desideri, perché non parlarne?” “No, no, infatti; lungi da me giudicare negativamente” e intanto iniziò a tormentare nervosamente il bicchierino del tè tra le sue mani; lui ...
    ... proseguì “Ne parleres…”, ma non riuscì a terminare la parola che lei rispose di scatto “Sì!”.
    
    I due giovani si guardarono stupiti, lei a bocca aperta chiedendosi “Ma cosa cazzo ho appena detto” lui, con il sopracciglio inarcato, pensando “Questa è belle che andata”. Il primo a riprendersi fu il ragazzo che sentenziò: “Quanti dolci pensieri, quanto disio menò costoro al doloroso passo. Cosa ne diresti di vederci dopo, per un aperitivo? Dovrei liberarmi per le 19, 19 e 10; possiamo uscire insieme dall’ufficio o ci becchiamo fuori dalla reception, ok?” “Emh, ok, va bene” rispose lei, “Perfetto, credo che avremo molto da dirci, molto d’interessante”, concluse lui.
    
    L’uomo ritornò alla sua scrivania un po’ stupito, chiedendosi chi fosse realmente quella ragazza, di solito così taciturna e solitaria, ed ora pronta a cedere a qualsiasi approccio ardito; che fosse davvero lo scabroso tema a vincerla?
    
    Lisa si mosse poco dopo, ma per raggiungere gli ascensori; era troppo agitata per poter riprendere il lavoro e sentiva l’esigenza di una boccata d’aria.
    
    Mentre discendeva rapidamente al piano terra, attraversando porte scorrevoli e tornelli, fu travolta da infinite domande senza risposta: …cosa diavolo mi ha preso? Perché quest’uscita? Mio dio non mi sarò mica cacciata in un guaio, ma io lo conosco appena, come faccio ora? Ci vado davvero? Cosa mi è preso? Lo desidero proprio? Che figura che avrò fatto….
    
    Le parole si affollavano nella sua mente, che ribolliva di emozioni ...
«1234...19»