1. Lisa o del piacer d’essere schiava


    Data: 25/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Lusignano, Fonte: RaccontiMilu

    ... collega ed in parte a sé stessa, di aver costantemente represso i suoi intimi desideri per uniformarsi ad un modello rassicurante e consueto. Lei aveva tenacemente costruito un muro interiore per isolare le pulsioni comunemente giudicate perverse e nascondere le sue piccole fragilità; nel contempo aveva posto, verso l’esterno, delle barriere di diffidenza e distacco per impedire a chiunque di accedere ai segreti del suo animo, ma ormai era abbondantemente stufa di questo percorso e cercava da tempo un’occasione per svoltare.
    
    L’occasione si era presentata nelle vesti di un collega vizioso e intraprendente, che non perse tempo per sprofondare in lussuriosi abissi.
    
    Così il giovane continuò ad offrire un percorso di sottomissione, una fuga spensierata in cui lei poteva annullarsi. Immagini di ordini e controllo, di umiliazione e cieca fedeltà turbinarono nella mente della ragazza che, nervosamente, con la mano sinistra strinse quella del collega mentre la destra scivolava inconsapevolmente fra le sue cosce.
    
    Il giovane colse quel movimento e avvicinandosi iniziò a sussurrarle di quanto sarebbe stato gratificante, per lei, far scorrere le dita lungo la sua figa e sopra le sue labbra così gonfie e già umide di piaceri. Sarebbe stato proprio un ottimo modo per suggellare il loro nascente patto. Quindi Lisa, dopo essersi parzialmente coperta con la giacca, allentò i jeans e lasciò che la sua mano solcasse il delta di Venere. Una follia dettata dai turpi desideri che ...
    ... affollavano la sua mente e agevolata dallo scorrere lento, ma copioso, della birra.
    
    Così il dito medio iniziò a scorrere tra le sue grandi labbra e le altre dita esercitarono una delicata e suadente pressione. Confidando nella copertura fornita dalla giacca e dal tavolo, si fece più audace e incominciò, delicatamente, a stimolare il suo clitoride sempre più sensibile. I movimenti delle dita, la consapevolezza di compiere una trasgressione per lei inaudita come il masturbarsi in pubblico, l’ansia di poter essere scoperta e soprattutto i piccanti discorsi precedenti stavano appiccando il fuoco del piacere in lei; tanto che socchiuse gli occhi e appoggiatasi allo schienale della panca addossata al muro del locale, continuò con maggior intensità a stimolare la sua figa, cercando soltanto di controllare quelle tumultuose sensazioni.
    
    Tuttavia bastarono alcune parole a gelarle il sangue: “Prego, ditemi”, era la cameriera evidentemente, “Due Leffe Royal grazie e se puoi aggiungere ancora due patatine”
    
    “Come queste?”
    
    “Si perfetto” e dopo diversi secondi la voce femminile commentò “Alla signorina fa un certo effetto la birra, piacevole sembra”; il giovane rispose con aria molto ingenua “Evidentemente è una donna fortunata” e la cameriera, con sguardo insolente e divertito, aggiunse “Ahh non ne dubito, meglio una birra di un uomo”, “Concordo perfettamente!” rispose di rimando il ragazzo ridendo.
    
    Lisa non rideva, anzi forse non respirava neppure. Era completamente immobile e ...
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