Lisa o del piacer d’essere schiava
Data: 25/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Lusignano, Fonte: RaccontiMilu
... contrastanti, ma che non riusciva a trovare una soluzione ai tanti quesiti. Per circa dieci minuti camminò nello spiazzo antistante agli uffici e quando si decise a varcare l’altro ingresso della palazzina, per rientrare alla sua postazione, la battaglia interiore si era sostanzialmente placata. Tra il timore ed il desiderio aveva prevalso quest’ultimo, imponendo una tregua a lui favorevole, che la porterà ad attendere il suo collega, all’ora concordata, con un misto di ansia e impazienza.
Rientrata alla sua postazione cercò comunque di concentrarsi sul lavoro, mantenendo il consueto distacco da chi la circondava e quando si avvicinarono le sette si allontanò rapidamente cercando di celare la tensione che pervadeva il suo corpo; allontanandosi evitò di proposito di avvisare il suo cavaliere, preferendo attenderlo fuori dalla reception.
Il giovane, nel frattempo, stava sacramentando contro un sistema IT che sembrava proprio aver deciso di frapporsi tra lui e la positiva conclusione dei test a cui si adoperava da giorni.
Stava quasi per posticipare l’appuntamento, quando il ricordo del grazioso viso della sua dama, così ben proporzionato nei tratti, lo convinse a soprassedere sul trouble shooting serale per precipitarsi fuori dall’ufficio.
Dopo i primi convenevoli piuttosto freddi, la conversazione prese una piega decisamente cordiale e lontana da qualsiasi accenno ad argomenti piccanti, ma quando giunsero nel locale in cui avevano scelto di trascorrere la ...
... serata, tra un sorso di birra e un boccone di hamburger, la luce delle passioni iniziò ad illuminare gli anfratti delle rispettive menti e soffusi lumi, nascosti nelle viuzze dell’animo, si accesero esponendo i reconditi desideri.
Lei mantenne fisso lo sguardo sul suo piatto, ma la sua mente correva per quelle praterie inesplorate. Le sembrava di sentire il freddo cuoio del collare stringere la sua gola mentre remissiva seguiva la sua guida, si immaginava lì esposta a quattro zampe godendo di quell’insensata umiliazione. Sognava la sua pelle vibrare al soffio crudele, ma seducente della frusta e brividi la scossero mentre pensava alle corde che inesorabili si chiudevano sui suoi polsi e alle sue caviglie, immobilizzandola ed esponendola ai capricci altrui. Sentiva crescere in lei il piacere per l’abbandono all’autorità di un padrone in grado di sostituirsi alla sua debole volontà e di guidarla verso il piacere.
Di questo fantasticava, solleticata dalle ampie e voluttuose parole del suo collega, il suo ventre incendiato le suggeriva di proseguire senza incertezze lungo quella misteriosa strada e il rossore sulle sue guance tradiva il fermento interiore.
Eppure, riprendendo le parole del Sommo, “fu un sol punto quel che li vinse” e cioè quando, d’improvviso, il giovane le chiese: “Ma sei mai stata te stessa?”
Come un’esplosione violenta che demolisce una diga, così quella domanda ruppe un lungo silenzio e diede il via ad un fiume di parole con cui la giovane ammise, al ...