Lisa o del piacer d’essere schiava
Data: 25/09/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: Lusignano, Fonte: RaccontiMilu
... realtà le aveva dato nuova vita, lasciandola finalmente libera di conoscersi ed esprimersi. Era follemente desiderosa di proseguire su quella strada, ora che aveva iniziato a conoscere “i piaceri” di cui parlava il suo padrone ed era altrettanto follemente grata a lui, grazie al quale tutto ciò era stato possibile.
Quando riaprì gli occhi scorse il volto disteso del suo padrone che la osservava serenamente. Gli sorrise e d’istinto lo abbracciò, rivolgendogli un sommesso, ma convinto: “Grazie”. “Visto mia cara?”, “Sì, promettimi che sia per sempre” aggiunse lei, “Oh, impegni da niente per oggi. Ma forse sarà davvero per sempre, non puoi scindere certi legami, certe emozioni” e proseguì “Forza, rimettiti in sesto, che dobbiamo andare”, “Certo padrone!” rispose la giovane alzandosi lentamente e dirigendosi verso il bagno, mentre lui, con grande signorilità, evitava di commentare lo stato in cui si trovava il suo maglione, dopo che Lisa vi aveva affondato il viso. Vabbè, un maglione poteva ben essere sacrificato.
Forse ancora più calorosi ed entusiastici furono i commenti dell’uomo, che si congedò con aria euforica e promettendo di ricambiare la voluttuosa accoglienza con una futura serata conviviale. Dopo un veloce scambio di opinioni con la proprietaria, il ragazzo fu propenso ad accettare, demandando alla donna ogni contatto con il libidinoso quarantenne. Intanto i pacchetti con i provocanti vestiti di Lisa, due frustini, qualche dildo e due cavigliere, si ...
... ammonticchiarono sulla cassa, in attesa del ritorno della cagnetta. La scodinzolante Lisa tardò un bel po’ prima di presentarsi alla cassa, ma il suo padrone si concentrò troppo sulla sua bellezza per potersi ricordare della lunga attesa. La ragazza si mise quindi a sbirciare, eccitatissima, nei pacchetti e volle a tutti i costi saldare lei il conto, nonostante la ritrosia del giovane. Dopo aver scambiato dei saluti sinceramente affettuosi con la proprietaria del locale, i due uscirono e Lisa, così fottutamente felice ed eccitata, iniziò a piroettare su sé stessa, illuminando la grigia Milano con il suo radioso sorriso.
Lisa aveva trovato un confidente ed un consigliere a cui appoggiarsi nei momenti di incertezza e questo appiglio sicuro l’aveva convinta progressivamente a sottomettersi e cercare di gratificare il suo padrone che, dal canto suo, s’impegnava con gradualità a stringere i bulloni che saldavano la giovane alla servitù.
Per lo spirito di riverenza che provava e per le delicate sollecitazioni del suo mentore, la giovane aveva preso l’abitudine di viziare il suo padrone con tanti piccoli servigi e delicatezze, che passavano dalla disponibilità a commissioni e servizi domestici (i quali, diciamoci la verità, rivestivano un’importanza enorme per il padrone, totalmente incapace nelle faccende di casa) alla concessione, con limiti sempre meno stringenti, del proprio corpo per soddisfare le voglie del suo signore. Voglie che si esprimevano soprattutto in gaudenti sevizie e solo ...