Questo sono io - 5. ho rovinato tutto
Data: 16/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69
... arrabbiare, ero certo che non ne sarei uscito vivo se avessi continuato a sfidare la sua pazienza.
Lui però non sembrava avere intenzione di interrompere quel gioco, almeno per il momento.
“Dimmi, Leonardo.” Non staccava un attimo gli occhi dai miei. “Marco verrà a cercarti?”
Cosa voleva davvero questo tizio? Sotto la pressione del suo sguardo mi sentivo come un topolino in trappola. Non sapevo mentire e non potevo nemmeno dire la verità. Rischiavo di andare in confusione.
D’un tratto l’attenzione del mio rapitore sembrava essersi spostata. Non mi stava più guardando, era immerso in qualche sorta di fantasia che lo faceva sorridere.
Ormai ero sicuro che fosse una specie di psicopatico. “Io… no, no. Perché dovrebbe venire a cercarmi? Mi hanno solo riaccompagnato a casa…”
Provai nuovamente a fare forza contro la spessa corda che mi teneva legati i polsi dietro la schiena. Inutilmente.
“Te l’ho già detto, non mentirmi!” Mi ringhiò in faccia, avvicinandosi con uno scatto fulmineo. Un coltello era comparso nella sua mano a solo pochi centimetri dal mio viso.
Mi voltai d’istinto, credendo che volesse colpirmi, invece mi accarezzò la guancia e il collo con il metallo freddo, senza ferirmi.
“Ho visto come ti guardava, la preoccupazione nel suo sguardo e il modo in cui ha fissato me.” Il suo tono si fece più duro per qualche istante. “Non avrebbe dovuto sfidarmi in quel modo, nel mio territorio.”
Possibile che non fossi davvero io il suo ...
... obbiettivo?
“Non ti serve quello stupido poliziotto.” Non so perché, ma quella rivelazione mi diede un po’ di intraprendenza e parlai con voce stranamente ferma, guardandolo dritto negli occhi. “Posso darti tutto quello che vuoi…”
I suoi occhi di ghiaccio mi studiarono, con curiosità. “Tu non puoi darmi quello che voglio, ma quando avrò finito con lui, forse mi divertirò anche con te, in altri modi.”
Non risposi. Tutto il mio coraggio era già evaporato. Nel giro di un secondo, la malignità con cui aveva pronunciato quelle parole distrusse ogni mia speranza di uscirne indenne, e senza coinvolgere nessun’altro. Era tutta colpa mia, se non fossi stato così stupido da andare in quel parco non sarebbe successo nulla.
“Leonardo, mio caro Leonardo.” Disse Ferro, di nuovo cordiale. “Quasi mi dispiace dover rovinare questo bel corpicino. Tuttavia, dovremo recapitare qualcosa di tuo al nostro amico per farlo arrivare qui in fretta, e con la giusta… disposizione d’animo.”
Fece ruotare agilmente la lama tra le dita, senza staccare un attimo gli occhi dai miei e senza mai smettere di sorridere. Mi divincolai con tutte le mie forze, anche se sapevo che era inutile. Adesso ero davvero terrorizzato.
Avvicinò lentamente il coltello al lato sinistro del mio viso, godendosi ogni secondo della mia paura. Non mi ero nemmeno accorto di aver trattenuto il respiro finché non iniziò a girarmi la testa.
Qualche istante prima di perdere i sensi, sentii la porta sbattere e gli altri due ragazzi ...