1. Questo sono io - 5. ho rovinato tutto


    Data: 16/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69

    ... letto.
    
    Mi infilai sotto le coperte e affondai la testa nel cuscino. Non ero interessato alle ragazze che ansimavano sullo schermo, e non avevo nemmeno il coraggio di sbirciare nel letto di sotto. In quel momento avrei voluto soltanto sparire.
    
    Il mal di testa non mi lasciava in pace e non sarei riuscito a tenerla per tutto il viaggio. Nel bagno della stazione di servizio c’era solo un lungo orinatoio a muro che occupava tutta la parete di fondo. Avevo sempre odiato gli orinatoi. Per fortuna non c’era nessuno.
    
    Mi sbottonai velocemente i pantaloni e presi la mira, concentrato sul mosaico di mattonelle blu e azzurre davanti a me. Avevo appena iniziato ad alleviare la pressione quando sentii la porta sbattere alle mie spalle, mi irrigidii ma non potevo più fermarmi. Il nuovo arrivato si fermò proprio accanto a me, c’era un sacco di spazio libero, eppure si era messo al mio fianco. Mi sforzai di non guardare nella sua direzione, era talmente vicino che riuscii a sentire il rumore della lampo mentre la tirava giù. Doveva averla tenuta a lungo anche lui, sembrava un fiume in piena.
    
    Appena finito di pisciare me lo richiusi dentro i pantaloni il più rapidamente possibile.
    
    “Se vuoi puoi guardare.” Disse con noncuranza la persona accanto a me. “È tutto il viaggio che mi mangi con gli occhi, approfittane.”
    
    Diventai rosso e mi voltai in direzione di quella voce familiare, attento a non abbassare lo sguardo. Quello che trovai fu l’espressione di scherno impressa sul ...
    ... profilo scolpito nel marmo di Fabio.
    
    Era così vicino che non riuscivo a pensare in modo lucido. Non si era nemmeno girato, continuava a guardare di fronte a sé e il ghigno sul suo viso non faceva altro che allargarsi. Sollevò un sopracciglio e sembrò che mi stesse davvero sfidando a dare un’occhiata al suo cazzo. Ero paralizzato.
    
    Diceva sul serio? Non potei fare a meno di chiedermelo e maledissi me stesso per la mia debolezza. Lui non sembrava avere alcuna fretta di rimetterselo nei pantaloni.
    
    Per fortuna, qualcun altro decise di usare il bagno e io ricomposi velocemente la mia espressione, approfittandone per scappare via. Ero certo di averlo sentito ridere mentre mi allontanavo a grandi passi verso l’uscita, senza voltarmi indietro.
    
    Fuori dalla porta mi ritrovai nel corridoio della mia vecchia scuola. Ero spaesato e muovermi stava diventando sempre più difficile. Giulio stava ridendo a crepapelle, accanto a lui, Fabio mimava una sega con la mano e gemeva ad alta voce.
    
    “Ti prego, fammelo vedere! È così grosso, posso toccarlo?” Gracchiava Fabio in falsetto.
    
    Perché aveva mentito? Perché tutto questo stava succedendo di nuovo?
    
    Quando incontrai i suoi occhi lo sguardo che mi rivolse era freddo.
    
    Adesso tutti stavano ridendo di me, bisbigliando tra loro. Anche i professori mi guardavano con pietà.
    
    La cosa peggiore però era la delusione nello sguardo di mio padre prima che mi voltasse le spalle.
    
    “Papà… no, no, non andare via!” Gridai, volevo raggiungerlo ma ...
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