1. La ragazza francese


    Data: 22/09/2019, Categorie: pulp, Autore: Carletto2021, Fonte: EroticiRacconti

    La musica è alta, assordante, nella pista da ballo le casse acustiche sono posizionate in cerchio sopra la testa, le luci stroboscopiche saettano lame colorate al ritmo sincopato delle note, tutto intorno a me corpi accaldati di persone che saltano, ridono, alzano le braccia e si dimenano sul sottofondo di un basso che attraversa i timpani e fa tremare lo stomaco. Sono sudatissimo, da almeno un’ora non mi concedo tregua, la pista da ballo è come una droga, mi muovo appiccicato alla marea umana che mi circonda ma non vedo le loro facce, come se una nebbia le avvolgesse, e continuamente mi torna in mente il suo volto bellissimo, quello di lei, la ragazza che mi ha portato in paradiso e dopo pochi mesi mi ha fatto piombare nella disperazione più cupa a causa della mia maledetta gelosia.
    
    “Mi stai soffocando!” Mi ha detto stamattina, “non vivo più, mi sveglio con l’ansia di sapere di che umore sei e devo pesare ogni singola parola per paura di urtare i tuoi nervi. Bastaaa! Non mi ricordo neanche più come abbia fatto ad innamorarmi di te, me ne vado.”
    
    La porta che sbatte è l’ultimo ricordo che ho, non ho neppure tentato di trattenerla, tanto sapevo benissimo che non sarebbe servito a nulla, sono un coglione e ogni mia promessa di cambiare dura il tempo di una sigaretta fumata in fretta. Me lo sono meritato… stop.
    
    Cerco di stancarmi più che posso, forse stanotte riuscirò a dormire qualche ora e a non pensare a lei, al suo profumo e alla seta dei suoi biondi capelli.
    
    Gli ...
    ... amici ogni tanto mi raggiungono in pista, si scatenano per alcuni minuti, ma poi tornano a sedersi, io no, imperterrito vado avanti anche se ormai non sento più i piedi e la camicia è incollata alla schiena, la fronte è imperlata di sudore e gli aloni sotto le ascelle ormai hanno raggiunto la cinta dei pantaloni, la puzza di sudore raggiunge ad ondate le mie narici… mi faccio schifo da solo.
    
    Ma chi è questa? Cosa vuole da me?
    
    La ragazza si è avvicinata e non si schioda, ce l’ho davanti, si muove fuori ritmo, è come se nella sua testa la musica fosse tutt’altra, più lenta e morbida, non si agita come tutti noi, muove il bacino e le spalle e mi guarda, sorride, io ricambio, ben sapendo che sulla mia faccia da funerale il sorriso dovrebbe assomigliare più ad un ghigno contorto che ispira poca empatia, ma sembra che a lei vada bene lo stesso e non smette di sorridere.
    
    In un altro momento un’occasione del genere non me la farei scappare, ma non oggi, non sono dell’umore adatto, sento il bisogno di piangermi addosso e compatirmi ancora per un paio di giorni almeno. Lei è carina, piuttosto giovane, mora, capelli ondulati sulle spalle e viso interessante, il naso leggermente a patata le dona un’aria simpatica, ma fisicamente è a posto, gli stretti jeans mettono in evidenza un lato B di tutto rispetto e la camicetta a fiori non riesce a nascondere un seno importante che non vuole saperne di stare fermo nonostante si notino le bretelle di un robusto reggiseno.
    
    Ho capito… è ...
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