Natale 1972
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti
... un dio del sesso."
Disse Fabio ridendo e facendo rimbalzare la sua erezione su e giù.
Dannnazione! Era diventato ancora più eccitante dall'ultima volta che avevo visto il suo corpo nudo. Si era tonificato un po', era diventato più forte e il suo pene era sicuramente diventato più grosso.
"Ho ancora quel calibro."
Dissi tutto speranzoso.
"Prendilo, voglio vedere se ho superato i diciotto centimetri."
Ora anche lui ce l’aveva duro. Tutti erano così. In pochi secondi anche il mio era esploso a pieno regime.
I ragazzi si misero in fila, come ai vecchi tempi e io presi il calibro dalla scrivania, sarei stato l’arbitro e mi inginocchiai.
Daniele mi si avvicinò agitando il cazzo e ridendo.
"È passato molto tempo da quando l'abbiamo fatto."
Avrei voluto prenderglielo, ma se lo tenevano loro mentre li misuravo.
Ora aveva un bel cespuglio di peli pubici biondo scuro. Il suo uccello era dritto e della forma perfetta. L'asta era quasi perfettamente rotonda, solo un rigonfiamento al di sotto. Era bianco per la maggior parte, ma diventava tutto rosa verso la testa che era perfetta, voglio dire che avrebbe potuto essere uscita da un libro di medicina. I bordi si alzavano leggermente. Il foro era all'estremità e leggermente ovale, ben chiuso. Le palle erano di buone dimensioni, ma il sacco era stretto e rugoso per il freddo.
Misi il calibro contro il suo pube, assicurandomi che fosse la pelle e girai la rotella.
"Quattordici centimetri e ...
... due."
"Nemmeno quindici centimetri?"
"Non preoccuparti, hai ancora un paio di anni per crescere."
Disse Fabio, ridendo.
"Vaffanculo!"
Daniele rise e lo spinse via.
Fabio si fece avanti. I peli dorati su braccia e gambe erano diventati più spessi ed anche sul petto. Era sempre il più alto. Le sue palle sembravano essere più grandi ora. Pendevano un po', ma il freddo le teneva contratte. Scosse il pene verso di me, poi lo tenne fermo.
Era di sedici centimetri e mezzo l'estate prima che iniziassimo il liceo, ma ora era fottutamente enorme. Era sottile e si piegava un po' a sinistra e verso l'alto. La cappella era grossa e arrotondata, i bordi sporgenti ed il foro all'estremità era appena sopra la punta, quasi in cima.
Gli appoggiai il calibro al pube, contro la pelle e girai la rotella per allargare ulteriormente le pinze. E ancora di più. Un sacco.
"Ventun centimetri e tre."
"Mostro!"
Disse Michele dietro di lui.
Fabio rise.
"Non essere troppo geloso, ragazzino."
Si spostò e Michele prese posto di fronte a me.
I suoi peli sul pube erano rosso vivo e folti. Il corpo era ancora molto liscio. Lo scroto molto stretto e così rosa da essere fantastico. Quasi rosso. Il pene era pallido, come il resto di lui, ma la cappella era lunga sotto la pelle e quando la rotolò indietro era tutta rosa e lucente. Così lunga! Quasi un quarto dell’intera lunghezza dell’uccello. La parte superiore della cappella ritornava molto più rispetto alla parte inferiore, era ...