1. Natale 1972


    Data: 05/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Aramis, Fonte: EroticiRacconti

    ... da quando avevamo iniziato il liceo non avevamo più fatto niente insieme, solo qualche mostrarci e raccontare per vantarci delle dimensioni e per ridere.
    
    Poi, tre giorni prima di Natale, nevicò notevolmente. Finalmente! Non facevamo una bella battaglia a palle di neve da più di un anno, quindi uscimmo per rimediare. Il grande cortile alle spalle del mio palazzo confinava col bosco ed era l’ideale per quel genere di giochi. Correvamo tra gli alberi, come quando eravamo bambini, lanciando palle di neve e ridendo a crepapelle.
    
    Daniele rimase a dormire da me quella notte. I suoi genitori erano fuori città fino a alla sera seguente.
    
    "Corrado!"
    
    Urlò mia madre.
    
    "Che c’è?"
    
    “Papà ed io andiamo a fare la spesa. Dopo mangeremo fuori. Vuoi venire?"
    
    "No!"
    
    "Va bene. Torneremo probabilmente dopo il tramonto. "
    
    "Bene!"
    
    Tornammo alla battaglia a palle di neve finché non ci stancammo e le nostre palle si stavano congelando.
    
    "Ho bisogno di riscaldarmi."
    
    Disse Michele.
    
    Soffriva sia il freddo che il caldo. Comunque eravamo tutti infreddoliti e bagnati, quindi non ci fu discussione.
    
    Andammo verso casa mia e proprio quando arrivammo alla porta sul retro, Daniele disse.
    
    "Hei ragazzi. Vi ricordate che volevate che rubassi uno degli spinelli di mio fratello?"
    
    Si frugò in tasca e tirò fuori un piccolo sacchetto.
    
    “Volevo fregargliene uno, ma poi ho pensato di chiederglielo. Mi ha dato questi e mi ha detto ‘divertiti’. È roba buona che gli è ...
    ... costata un sacco, quindi ora sono in debito, ma penso che ne varrà la pena."
    
    "Santo cielo!"
    
    Disse Michele a bocca spalancata.
    
    Eravamo tutti piuttosto scioccati. Avevamo parlato di provarlo un paio di volte, ma ultimamente ne avevamo parlato sempre di più. Il fratello maggiore di Daniele era un gran drogato e si era diplomato a malapena l'anno precedente. Viveva ancora a casa dei suoi, lavorava in un deposito di legname e faceva la bella vita. L'avevo sempre considerato una specie di eroe duro.
    
    "Pensavo che li avremmo fumati qui fuori."
    
    Disse Daniele, aprendo il sacchetto.
    
    "Sì, non è il caso di entrare in casa, anche se i miei genitori sono via fino a sera, ne sentirebbero l'odore di sicuro rientrando."
    
    Dissi d'accordo.
    
    Daniele ce li passò e noi li guardammo.
    
    Erano anni che volevo provare l'erba, ma ora che avevo uno spinello tra le mani non ne ero più così sicuro.
    
    Ci sedemmo in cortile e Daniele tirò fuori un accendino. Guardava la canna, come facevamo tutti noi.
    
    Mi sentivo come se stessi per mettermi nei guai. Sensazione che avevo sentito frequentemente in passato, soprattutto quando facevo certe cose con i ragazzi.
    
    Non avevamo mai avuto guai seri, o fatto qualcosa di veramente sbagliato, ma eravamo stati sgridati spesso per cose stupide.
    
    "Ci vai o lo guardi?"
    
    Chiese Fabio.
    
    Lui era l'istigatore, come lo chiamavano i miei.
    
    Daniele fece la faccia da ‘duro’ e fece scattare l'accendino.
    
    "Sbrigati, sto congelando!"
    
    Gemette ...
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