1. Il difficile percorso di deborah 2


    Data: 29/08/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... mio marito e gli altri compagni di lavoro; alla fine sbottò.
    
    “Sei così imbecille da non capire che fare la puttana ti può dare qualche soldo subito, ma nessuna garanzia per il futuro?”
    
    Mi vergognai come un ladra, perché, oltretutto, della mia attività da prostituta, perché adesso non potevo fingere che non sapevo che di quello si trattava, altri avevano avuto vantaggi economici, io solo scopate soddisfacenti; ma il solito tarlo nel cervello mi ricordò che io miravo soprattutto e solo ad offendere mio marito; insistetti perché mi guidasse a definire il mio ritiro dal lavoro e non si occupasse delle mie attività private.
    
    Mi diede ancora dell’imbecille, dell’immatura, della capricciosa e mi chiese se non ritenevo più utile chiedere un periodo sabbatico, di tre mesi rinnovabili per esempio, per mantenermi almeno la possibilità di riprendere il posto di lavoro se le cose si fossero messe male; per la prima volta in quella sporca vicenda, riuscii a ragionare lucidamente; convenni che sarebbe stato più opportuno ed optai per il periodo sabbatico con recupero del TFR versato.
    
    A casa, quella sera, mi incontrai stranamente con Gianni; mise sul tavolo dei fogli; mi chiese di leggere e, se volevo, di firmare; era un’istanza di separazione legale consensuale senza nulla a pretendere; gli chiesi cosa significasse; se firmavo per una separazione consensuale indolore, ci saremmo trovati estranei in meno di un settimana; se mi rifiutavo di firmare, lui avrebbe presentato la ...
    ... domanda di parte e, in caso di opposizione, avrebbe fato di tutto per vedere riconosciuta la fine del matrimonio.
    
    Gli urlai che io non volevo distruggere il matrimonio; esigevo solo che lui ammettesse la sua depravazione; se lo avesse fatto, tutto sarebbe finito e avremmo ritrovato il nostro equilibrio; mi rispose, come sempre, che quella mia convinzione era un capriccio ignobile e perfido, che lui era un etero normalissimo e che non mi aveva dato nessun elemento per avallare la mia stupida convinzione; sapeva che avevo lasciato il lavoro per andare a prostituirmi.
    
    Quello che io non sapevo era che mi ero legata mani e piedi ad un’organizzazione di tratta delle prostitute che mi avrebbe precipitato in un burrone senza fondo da cui sarei uscita solo morta; che mi ero affidata ad un magnaccia implacabile e che stavo per pagare cara la mia testardaggine; era vicino il momento che mi aveva predetto, quando lo avrei implorato di aiutarlo e lui non avrebbe avuto nessun mezzo per farlo; ero stata io a chiedere il supporto di Franco ed ora il problema era solo mio.
    
    Lo mandai al diavolo e per tutta la settimana scopai due volte al giorno, nella solita villa, con l’entusiasmo di sempre; un paio di notti ricevetti in camera clienti che mi scoparono alla grande fino all’alba; di mio marito ormai non avevo notizie nemmeno per sentito dire; me lo trovai davanti la sera del venerdì; mi disse che Franco voleva parlare a tutti e due e che ci aspettava al solito bar; ci andammo e, sin dal ...
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