Grazie Mimmo
Data: 14/08/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Tradimenti
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... arcuava e si abbatteva sul copriletto, il corpo che cercava di sfuggire all’attacco di quel predatore sconosciuto ma sicuramente letale.
Con una profonda espressione di disgusto sul volto grasso e congestionato, Mimmo la fissò contorcersi come un pesce gettato fuori dall’acqua sul greto di un fiume, così come si erano dimenate anche le sue stupide amiche quando le aveva possedute, i loro culi distrutti da quell’orribile cazzo che si trovava tra le gambe. Era sempre stato inorridito da quel mostro sovradimensionato che sembrava lo scherzo definitivo per un corpo deforme come il suo, simile ad un gorilla con il cazzo di un cavallo. Era sempre stato insultato e sbeffeggiato dalle donne per il suo aspetto grottesco fin da piccolo, evitato da tutte e lasciato solo. Finchè un giorno non finì nello studio medico di una androloga che, colpita dalle dimensioni, gettò nel cesso la sua deontologia e volle scoprire che effetto provocasse un cazzo simile dentro il proprio corpo. In breve tempo, da vergine, Mimmo divenne il desiderio sessuale della dottoressa e delle sue amiche, donne sposate e che avevano figli, con professioni più o meno importanti, che non riuscivano ad apprezzare quanto avevano e sentivano la necessità di farsi fottere da un mostro superdotato.
Per quanto Mimmo avesse odiato le donne fino a quel momento, quelle puttane viziate che lo cercavano solo per la sua nerchia e che spesso non sapevano nemmeno come si chiamasse lo disgustarono. E lo fecero al punto tale ...
... da decidere di sfogare su di loro tutto il suo disprezzo iniziando a soddisfarle solo con pratiche sessuali ripugnanti, in cui la loro perdita di dignità le avrebbero poste allo stesso suo livello. Non era sborrare a dargli piacere, era vederle accettare il vomito o il culo sfondato per poi vantarsi con le altre troie con cui andavano a fare l’happy hour o la vacanza domenicale al lago, mentre le persone che le amavano erano ignare di tutto ciò. Le loro famiglie rischiavano di distruggersi, persone inconsapevoli sarebbero finite nella depressione e le loro vite buttate nel cesso per l’incapacità di quelle troie di accettare una vita poco eccitante ma che avrebbe comunque garantito tranquillità e felicità, a differenza della sua.
Cecilia era una di loro, una donna che voleva essere come le sue amiche idiote, incapace di ragionare con la propria testa. Era carina, un bel corpo, un viso piacevole ed una seconda di seno. La pelle olivastra e gli occhi ed i capelli neri dovevano aver reso il suo uomo felice di amarla. Una delle sue amiche troie aveva anche confidato che aveva dato alla luce un figlio… E in quel momento era distesa su un materasso a cui si sarebbe dovuto dare solo fuoco, disgustata dal corpo di lui come lui lo era dalla stupidità di lei, la faccia ed il petto sporchi di vomito, il culo e la figa devastati dal suo odio. Peggio per lei.
Ormai aveva anche smesso di dimenarsi, semisvenuta dal dolore che ormai le aveva anestetizzato i nervi e sconnesso la mente. ...