1. Grazie Mimmo


    Data: 14/08/2019, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... che Arianna, lesbica dominatrice, disgustata anche solo dal farsi sfiorare da un uomo, crollava su quello stesso letto colando sborra da ogni buco, in una pozzanghera di latte che, dopo mesi di esperienza, riusciva a farsi uscire anche dai dotti lacrimali degli occhi.
    
    Cecilia si sentì improvvisamente unita alle sue amiche nell’idea che stesse respirando l’odore dei fluidi corporei che avevano versato in quello stesso letto. Mentre l’uomo la spogliava con la poca grazie che si sarebbe usata con un manichino, chiudendo gli occhi accarezzò la coperta, sentendo sotto le proprie dita il seno florido di Beatrice, la figa rasata di Chiara o le labbra sensuali di Anna. Avrebbero dovuto organizzare un’orgia con Mimmo, il suo cazzo gigantesco che le scopava una ad una, le loro lingue che si muovevano sulla fica di quella che era appena stata montata, suggendone la sborra, baciandosi e ditalinandosi alla vista di quel mostro che le violava strappandole da una vita troppo tranquilla e priva di vere emozioni. Sarebbe stato meraviglioso, pensò, mentre una scarica di dolce torpore le attraversava le membra.
    
    Mimmo le tolse i pantaloni strattonandoli e le strappò le mutandine in pizzo rosso che aveva comprato appositamente per quella scopata. Le infilò quattro dita nella fica gocciolante e cominciò a frugarle dentro come se stesse cercando in una tasca piena di oggetti. Cecilia, strappata dai suoi pensieri erotici, si ritrovò gettata in quel letto lercio, con un mostro che le stava ...
    ... scopando la fica con una mano. Spalancò gli occhi e gemette di dolore mentre sentiva la vagina modellarsi in qualche modo attorno a quelle dita callose che sembravano volerle strappare l’anima da dentro.
    
    – Mi… fai male…
    
    Mimmo ignorò le rimostranze e le grida della donna, muovendo la mano, chiudendola a pugno e aprendo alternativamente le dita. – La tua amica che ci piacciono le donne ha detto che sei vergine di culo.
    
    Cecilia, che si stava contorcendo come se quella mano le fosse arrivata fino nel cervello e lo stesse strizzando, impedendole di respirare e con il cuore che batteva a mille, comprese solo dopo qualche secondo cosa stesse dicendo quell’essere. Provò a implorarlo di non farlo, di risparmiarle il sedere, che per quel giorno era sufficiente, ma non riuscì a fare nulla se non gemere e ansimare, a lacrimare terrorizzata.
    
    Ma a Mimmo la cosa non fece nessun effetto: afferrò una gamba della donna, sollevandone i glutei dal letto, poi li avvicinò al suo inguine, spingendola verso sé stesso con la mano che sprofondava nel sesso bagnato.
    
    Il dolore che sentiva nella sua figa scomparve dalla mente di Cecilia come se non fosse mai esistito quando la gigantesca punta del cazzo di Mimmo sprofondò nel suo retto. Avrebbe voluto urlare, ma non riuscì nemmeno a respirare, nemmeno a pensare a nulla di qualcosa di grosso quanto un avambraccio che entrava nel suo intestino. Sollevò le braccia come se avesse potuto agguantare una molecola di sollievo, la schiena che si ...
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