L’ira dei buoni 1
Data: 12/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... sedere al tavolo col mio amante.
Quasi a rispondermi, fece apparire sul telefonino, posto sul tavolo, un’immagine di me che mi facevo sbattere a pecorina da Francesco; il mio ottuso amante portò il discorso sulle corna e diede a Carlo lo spunto per darmi una brutta lezione; chiarì che ogni rapporto fuori del matrimonio era adulterio; poteva diventare trasgressione se consumato d’intesa col partner che per sue esigenze condivideva la scelta; diventava corna pericolose se consumato a tradimento.
Ingenuamente, Francesco cadde nella trappola e lo definì un cornuto contento o un cuckold; montato in cattedra, Carlo enunciò principi inoppugnabili; spiegò che il cornuto contento era un debole consenziente alla moglie forte mentre il cuckold era un uomo tanto innamorato della moglie da godere del piacere che lei si prendeva con altri sessi; non ero così stupida da non capire che mi stava dando una severa lezione per avere taciuto con lui che non era né contento né cuckold.
La testardaggine mia e quella del mio amante si unirono a cercare di contestare, per trovarci in breve ad essere indicati, apertamente ma senza accuse precise, di tradire lealtà, fiducia, senso del matrimonio, amore e famiglia; tutta la melma che avevo creduto di accumulare contro di lui mi tornava addosso e mi sommergeva con la sola conseguenza di farmi intestardire a ribattere che erano pura invenzione; ogni volta che lo dicevo, un’immagine del telefonino mi contraddiceva.
Esasperata di essere messa ...
... all’angolo, mi rifugiai nella domanda - diversivo, che c’entrasse Veruschka in quei discorsi di corna che potevano non riguardarla; mi guardò come si guardano i bambini stupidi e impertinenti quando pongono l’ennesimo inutile ‘perché’, guardò Francesco e l’altro non poté nascondere che lei era la sua compagna e che, chiaramente, la colpivano i velati discorsi delle mie corna a mio marito ma anche a lei; prima che avessi tempo di ribattere, Carlo mi fulminò con un sguardo.
“Guai a te se etichetti le mie come prediche, imbecille; ogni peccato si sconta; tu ne stai commettendo da riempire un girone infernale; li pagherai; uno a uno; anzi, li pagherete perché anche i vigliacchi, i traditori, gli spergiuri, gli individui squallidi e indegni del consorzio civile devono pagare; te lo ripeto per l’ennesima volta, ‘attenta all’ira dei buoni; diventa terribile e fa pagare ogni brandello di offesa’; a questo tavolo ci sono due carnefici e due vittime; i carnefici imploreranno le vittime di perdonare e di dimenticare; allora non dimenticherò e colpirò con la stessa durezza!”
Prese Veruschka dolcemente per un braccio, la riaccompagnò al bancone, pagò le consumazioni e uscì.
“Forse va da Loredana che da sempre lo ama follemente!”
Commentò Francesco.
“No, Loredana si limita a informarlo; Carlo sa tutto di noi e lo ha informato lei; ma non è la sua amante; lui ha un pisellino che non può destare l’appetito di nessuno … “
Veruschka era tornata per pulire il tavolo
“Ne sei ...