Sborra a colazione - 1
Data: 08/08/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
... allontanavano, combattuto fra la gioia per un prossimo incontro e lo scetticismo che mai probabilmente ci sarebbe stato. E fu con questo stato d’animo, che tornò a casa, dove passò la serata, macerandosi di seghe e di ricordi.
Contrariamente, però, a qualsiasi aspettativa, dopo qualche giorno, Francesco lo richiamò. Il numero non era in rubrica, per cui Raffaele esitò un attimo prima di rispondere.
“Ciao, sono Francesco.”, si sentì dire da una voce, che riconobbe subito, in risposta al suo flebile “Pronto?”
“Wow… non immaginavo che avresti chiamato davvero…”
“Uomo di poca fede, - lo rimproverò scherzosamente l’altro – e invece eccomi qua. Senti, avrei voglia di… una certa cosa. Che ne dici?”
“Che è ok. – fece Raffaele, tornato padrone di sé - Quando?”
“Anche adesso, se puoi.”
“Certo che posso… dove sei?”
“Vediamoci nel parcheggio dello stadio, a quest’ora non c’è nessuno.”
“Il tempo di arrivare, una ventina di minuti.”
Col cuore che gli stantuffava nel petto peggio di una locomotiva, Raffaele corse a prendere le chiavi della macchina, si precipitò giù dalle scale e neanche due minuti dopo già metteva in moto e partiva schizzando.
L’immenso parcheggio dello stadio era pressoché deserto a quell’ora pomeridiana, per cui Raffaele non faticò a individuare la macchina di Francesco, parcheggiata nell’angolo più discosto e isolato. Si fermò di lato e si precipitò verso il sedile posteriore del suv, su cui l’altro lo stava aspettando. Aprì la ...
... portiera.
“Ciao”, disse.
Francesco lo accolse con un sorriso: si era già sbottonato i pantaloni e, con una mano nella patta, si lisciava il grosso rilievo sotto le mutande.
“Volevi iniziare senza di me?”
“Non sia mai, - ghignò Francesco – te lo stavo solo tenendo in caldo.”
“Adesso ci penso io.”, disse Raffaele e, chinatosi sul suo grembo, allargò i lembi della patta, aspirando a pieni polmoni il caldo aroma dolciastro di sesso e sudore, che vi si sprigionava.
Quindi aiutò Francesco a sfilarsi da sotto il culo pantaloni e mutande, chiuse gli occhi e, lasciandosi guidare dall’olfatto, prese a slinguare il sostanzioso randello, che sussultò al tocco di quella lingua adorante. Poi, tenendolo con due dita, Raffaele lo leccò nella parte inferiore, svirgolando con la lingua la grossa vena, mentre risaliva dall’innesto dei coglioni verso la sommità, lasciandosi per ultimo il pomello del glande, a cui riservò un trattamento particolare, esplorandolo con la punta della lingua nel taglietto bagnato e picchiettandola sul frenulo teso. Infine, accolse in bocca l’intera cappella e risucchiò con un gemito di goduria la bava viscosa che la ricopriva.
Non era un pompino, era un atto di adorazione, il suo; né poteva essere da meno: quell’organo meraviglioso meritava il meglio della sua perizia pompinara. E i gemiti di Francesco gli assicuravano che stava facendo la cosa giusta. Vieppiù infervorato ad ogni fremito, ad ogni brivido che si sentiva scorrere sotto la lingua e sotto le ...