1. Sborra a colazione - 1


    Data: 08/08/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... martellavano nella testa, ed era entrato proprio mentre il tipo, posizionato a gambe larghe davanti a un orinatoio, si tirava giù la zip e infilava la mano nella patta. Per fortuna, il locale era vuoto, non c’era nessuno in vista… e Raffaele gli si avvicinò fino a potergli sbirciare il davanti. E fu allora che ebbe il colpo di grazia, quando scorse la cosa che l’altro aveva estratto dai pantaloni: un bigolo grosso e carnoso, che adesso si teneva con due dita, mentre dirigeva verso la tazza il getto giallastro. Finito di pisciare, se lo scrollò e poi fece per rimetterselo dentro. Ma qualcosa, forse un gemito o un sospiro sommesso, attirò la sua attenzione: si volse e lo vide: vide Raffaele, distante un paio di metri, che lo fissava con gli occhi sgranati. Lo sconosciuto sollevò il sopracciglio con aria divertita, poi, scrollandoselo di nuovo:
    
    “Ti piace il mio cazzo?”, gli chiese beffardo.
    
    Raffaele non rispose, se non leccandosi le labbra con la punta della lingua. Lo sconosciuto si guardò attorno:
    
    “Non mi va, qui, - disse, rimettendoselo nei pantaloni e chiudendo la patta – vieni.”, e si avviò, facendogli cenno con la testa di seguirlo.
    
    Ormai era scesa la sera e aveva smesso di piovere. Raffaele gli andò dietro. Nessuno dei due disse una parola. Raggiunsero il parcheggio. La macchina dello sconosciuto era in una zona poco illuminata dai grossi lampioni. Il giovane aprì col telecomando, poi salì dalla parte posteriore. Raffaele lo seguì e gli si sedette ...
    ... accanto.
    
    Quello si slacciò i pantaloni e se li sfilò da sotto le natiche, esponendo un voluminoso malloppo; quindi, poggiatagli una mano sulla nuca, fece forza, obbligandolo a chinarsi verso il suo inguine.
    
    “Dai, succhiamelo!”, fece.
    
    Un altro forse si sarebbe sentito offeso da quei modi, ma non certo Raffaele, ormai stordito dall’aroma intenso che si sprigionava da quell’inguine offerto alla sua brama. Mentre la mano sulla nuca continuava a tenerlo abbassato, lui sollevò l’elastico degli slip e lo tirò in basso, fin sotto i coglioni. L’afrore dello scroto sudato si fece più intenso, misto ad un leggero sentore di piscio, ma per Raffaele quello era pura voluttà.
    
    “Lasciami”, disse con un filo di voce, mentre prendeva con due dita l’uccello ancora molliccio, lo scappellava e lo lambiva con la punta della lingua.
    
    Già così era un cazzo bellissimo, grosso e carnoso… incredibilmente tenero… Ma bastarono un paio di leccate al glande umidiccio per farlo schizzare dimensioni a dir poco impressionanti.
    
    “Accidenti…”, mugugnò Raffaele, abboccandolo e ingoiandone quasi la metà, per sfilarselo poi lentamente, succhiandolo come un cono gelato.
    
    Lo sconosciuto gemette flebilmente e si lasciò andare al piacere che Raffaele gli procurava. E continuò a gemere e a sospirare mentre l’altro gli slurpava l’uccello, mulinando la lingua attorno alla cappella, rovistando con la punta nel taglietto, leccandolo per l’intera lunghezza dell’asta e tutt’attorno sotto la corona del glande. Raffaele ...
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