La Caduta. Dell’inferno di Eria e del proseguire della caccia.
Data: 03/08/2019,
Categorie:
Sensazioni
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... diritto non è dato: è preso. Solo così ha valore.-, rispose aprendo le braccia in un gesto di offerta. Il giovane esitò, sotto lo sguardo di tutti. -Vedi? Non ne hai il coraggio. Sei un debole. Un vigliacco.-, le parole di Eria sferzarono il giovane che si nascose il viso tra le mani. Un gemito strozzato gli proruppe dalla gola. -Noi vogliamo solo vivere in pace…-, mormorò una donna. -La pace è per chi la merita! La vita è per chi la merita! La morte non aspetta, non chiede permesso né perdono! La pace è una menzogna che vi impedisce di vedere il vostro vero essere, di comprendere che tutta la vita è lotta. I predoni di Gunkal, che forse ricorderete, sono stati più degni di vivere di voi. Ma non temete…-, Eria sorrise di nuovo. Afferrò la ragazza scagliandola fuori dal tempio. Un giovane cercò di superarla. Lei lo trapassò al collo e lo ributtò contro una parete con un calcio. Nell’urto con alcune giare d’olio sacro, queste sparsero il proprio contenuto sul terreno. La gente rumoreggiò, protestò. Due tentarono di raggiungere la guerriera, e la salvezza. Fallirono: il coltello di Eria abbatté la giovane mentre fuggiva, mentre la torcia colpiva l’altro al viso, dandogli fuoco. Urlò uscendo nella notte, cercando di spegnere le fiamme, rotolando sul terreno, per poi restare immobile. -Perché divenite degni di vivere solo quando ormai la morte vi sta di fronte?-, chiese Eria. Non si aspettava risposte: lanciò la torcia a terra ed eseguì una capriola. Fu fuori. Il tempio prese a ...
... bruciare. La gente dentro urlò, pregò, tentò di fuggire. Eria li osservò. -Perché?-, chiese il giovane che aveva risparmiato. Piangeva, come la ragazza. Eria sorrise. -Perché posso, e perché così ho scelto. Perché così dev’essere.-, sussurrò. -Non ti hanno fatto niente…-, mormorò la giovane, orripilata. -Non hanno fatto niente. Si vivevano addosso, coltivando un’illusione patetica, marcendo nella stasi dell’esistenza fine a sé stessa.-, la voce di Eria assunse una sfumatura molto, molto calma, come se stesse parlando del colore del cielo. Si abbassò sulla giovane che cercò di tenerla lontana. Sforzo inutile. Le labbra della donna sfiorarono quelle della ragazza, forzarono le sue, la costrinsero a lasciarsi andare a un bacio da vampira. Eria dentro di sé sorrise, consapevole che in fondo, ciò che aveva fatto li aveva liberati. Quei due non sarebbero morti, a meno che non avessero osato attaccarla. -Ora l’illusione è finita.-, mormorò Eria. Si alzò, camminando verso l’esterno. Da qualche parte, qualcuno urlava, pregava. Da qualche parte, forse, qualcuno era ancora vivo. A lei non importava. Aveva fatto ciò che doveva. Chi sarebbe sopravvissuto avrebbe ricordato, avrebbe capito. E se forte, avrebbe prosperato, poiché così era scritto. Lei si era limitata a cancellare le menzogne. Affinché la verità potesse emergere. Ora doveva partire. La Prima Lama era ancora alla sua portata, poiché sapeva dove si stesse dirigendo Alexander. Volutamente o no, seguiva una rotta nota. Una rotta ...