Io e andrea (parte prima)
Data: 22/07/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: AndrejKoymaski, Fonte: Annunci69
... da dove cominciare, sono imbarazzatissimo e vorrei non averti mai detto ciò che ti ho detto prima”.
“Io invece sono contento che tu l’abbia fatto” gli risposi, “il tuo continuo fare allusioni al sesso non poteva essere solo un gioco, così come non lo è anche il mio non respingerti”.
“Vuoi dire che...”? Mi chiese con gli occhi che brillavano.
“Non lo so” gli risposi, “certo è che le tue avances non mi lasciano indifferente”.
Mi sedetti sul divano a fianco a lui, ancora nudo e con una disinvoltura che ancora oggi non saprei dove avevo trovato, ci confessammo le nostre fantasie e quando gli confessai la storia delle sue mutande, lui mi confessò che allo stesso modo, nel fare il bucato, una volta si avvolse le mie attorno al pene e si masturbò fino a venirci dentro, poi le mise a lavare.
Ormai i desideri dell’uno e dell’altro erano chiari ed era assodato che io non avevo nessuna intenzione di metterglielo e lui nessuna intenzione di prenderlo, viceversa però a me piaceva l’idea di essere la sua femmina e a lui di possedermi.
Finimmo la nostra chiacchierata stabilendo che non saremmo subito corsi in camera per provare a fare sesso, io non mi sentivo pronto e lui era disposto ad aspettare, semplicemente sapevamo quello che c’era da sapere l’uno dell’altro e con calma saremmo arrivati dove volevamo.
Passammo la serata fra battute e palpatine ma niente di più e quando venne il momento di andare a letto lui mi chiese se avessi voluto dormire con lui; “ancora no, ...
... non me la sento” gli risposi e mi incamminai verso la mia stanza.
Una volta in camera da solo mi misi a riflettere sulla situazione e finii per masturbarmi pensando a lui. La mattina dopo mi alzai e lui era già in cucina a fare colazione, lo salutai e lui mi rispose aggiungendo: “mi sono segato pensando al tuo culo questa notte”.
“E io ho fatto lo stesso pensando al tuo cazzo, che a dire la verità non mi hai ancora mostrato” gli risposi.
Si alzò in piedi, si abbassò le mutande ed estrasse la sua verga di carne, notai che era leggermente più grande del mio, mi avvicinai e lasciandomi guidare dall’istinto l’afferrai, lo menai su e giù un paio di volte poi mi abbassai le mutande a mia volta, mi voltai di spalle e me lo strofinai sul sedere. Quando mi accorsi che stava per afferrarmi i fianchi mi divincolai lasciandolo li a metà.
“Adesso per colpa tua rimarrò col cazzo duro tutto il giorno” mi disse.
“Sai che novità”? Gli risposi.
“E tu no”? Mi chiese.
“Io non lo faccio perché mi piace, ma per devozione verso di te che sei il mio amico e mio coinquilino” gli risposi sorridendo.
“In realtà non l’hai ancora fatto, o l’hai fatto con qualcun altro”?
“No, non l’ho mai fatto” risposi, ma quando lo farò lo farò sacrificandomi e soffrendo per darti piacere.
“Se non vuoi più...” borbottò
“Ma dai, scemo”! Gli dissi, “è che nella mia fantasia mi eccita il pensiero che tu mi domini”.
“Sarai una troia magnifica” mi rispose lui, “non vedo l’ora di sfondarti ...