Il ricatto - parte 1 di 3
Data: 10/03/2018,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
... codice. Le luci della mia auto stavano illuminando un Rolex che non mi sarei mai potuto permettere, quando la sbarra si alzò lasciandoci passare.
“Conoscono il posto” sussurrai sperando che rendere evidente il fatto che quei due ci stavano usando come semplici giocattoli erotici, esattamente come dovevano aver fatto con chissà quanti altri prima di noi, potesse in qualche modo scoraggiare mia moglie. Ma la mia considerazione non la indusse ad alcun ripensamento. Il sorriso malizioso con il quale mi rispose mi sparò addosso una carica erotica tanto intensa da farmi ghiacciare il sangue nelle vene.
Seguimmo gli sconosciuti che avevamo eletto a guide procedendo a passo d’uomo per un centinaio di metri, fino a quando vedemmo la Mercedes girare a sinistra ed entrare in un garage la cui saracinesca si stava alzando, come se ci stesse aspettando.
Il garage era grande a sufficienza per garantire un parcheggio a entrambe le macchine e per preservare la privacy delle quattro persone che ne stavano uscendo, tre delle quali con un largo sorriso stampato sul volto.
“Prego, venite. Seguiteci.”
La voce dell’uomo che aveva passato mezz’ora con la lingua nella bocca della donna sbagliata e che si apprestava a scoparla, era profonda e calda. Denotava una sicurezza che gli invidiai.
Stavo ancora stringendo la mano di quella stessa donna, nel disperato tentativo di riaffermare il mio ruolo, quando varcammo la porta che separava il garage da una camera enorme.
Evidentemente ...
... il Motel “Mercurio” offriva ai suoi distinti frequentatori un accesso esclusivo e riservato. Direttamente dall’auto al letto, lontano da occhi e da sguardi che nessuno avrebbe voluto incontrare.
Fu ancora Edo a parlare, e il tono confidenziale delle sue parole non mi aiutò a sciogliere la tensione che mi stava divorando.
“Benvenuti nel nostro piccolo angolo segreto. Sono sicuro che qui avremo modo di divertirci.”
Lo disse fissando troppo intensamente la Benny, i cui occhi azzurri come il ghiaccio più puro stavano esplorando curiosi l’ambiente nel quale eravamo stati accolti.
A farla da padrone era un letto matrimoniale abbastanza anonimo, se non fosse stato per le lenzuola di seta nera che gli davano un senso di peccaminosa eleganza. Era esattamente davanti a noi, con la testata appoggiata alla parete opposta rispetto alla porta dalla quale eravamo entrati.
Alla nostra sinistra c’era un grande divano grigio fatto a forma di “L”, con un lato che sarà stato lungo più di due metri e con l’altro che non era molto più corto. Il divano seguiva il perimetro della stanza e praticamente chiudeva l’angolo che il muro che avevamo di fronte disegnava con quello di sinistra.
La parete di destra, invece, dava spazio a un paio di quadri anonimi quanto il letto, in mezzo ai quali c’era una porta chiusa. Interpretando correttamente la domanda che i miei occhi stavano trasmettendo, Edo ci disse che al di là c’era un piccolo corridoio dal quale si accedeva al bagno e alla porta ...