Il ricatto - parte 1 di 3
Data: 10/03/2018,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
... pensare a quanto diverso fosse quello che le stavo facendo adesso.
Era bellissima; il simbolo vivente della discreta e silenziosa raffinatezza. Una donna schiva ed elegante, che quella sera si sarebbe lasciata possedere dal primo sconosciuto che avesse avuto la bravura e la fortuna di accorgersi che in fondo a quegli occhi trasparenti stava bruciando un fuoco indomabile che ora era pronto ad esplodere così come la natura aveva voluto.
Il borbottio che sibilò fuori dalle mie labbra era un suono sorpreso e tremolante.
“Cazzo…”
“Ti piaccio?”
Non riuscii a rispondere.
“Allora, Vale, che dici? Vado bene?”
“Porca troia, Benny… sei la ventinovenne più figa che abbia mai visto!”
Non resistetti al suo sorriso e provai il bisogno di tornare a sedermi, mentre lasciavo che i miei pensieri si trasformassero in parole.
“Non posso credere che stasera ti farai scopare da un altro uomo. Cazzo, non so se riuscirò a guardare.”
Mi sorrise, ma non mi rispose, e pochi minuti dopo eravamo in auto diretti al locale che ci avrebbe dato il benvenuto nel mondo del peccato.
Le luci confuse che illuminavano quella sera di primavera facevano da cornice ai nostri pensieri. Eccitati i suoi, molto più cupi i miei. La guardavo con la coda dell’occhio e immaginavo che stesse fantasticando sull’identità dell’uomo dal quale stava andando a farsi penetrare, ma nonostante diversi tentativi, non riuscii a trovare il coraggio per parlarle e per chiederle di lasciarmi entrare in ...
... quelle sue fantasie.
Erano da poco passate le undici, quando parcheggiai l’auto a un centinaio di metri da una palazzina di due piani che sembrava abbandonata.
Ci guardammo un po' in giro. Eravamo soli. Un’auto passò alle nostre spalle e tirò dritta, come se la palazzina che aveva appena superato fosse stata una qualunque.
Andai a pescare un respiro al centro della Terra, e soffiai: “Suono?”
Dovetti rifare la domanda, prima di avere una risposta.
“Benny, che faccio? Suono davvero?”
“Sì…”
Schiacciai il pulsante, e quando vidi la porta che cominciava ad aprirsi, ebbi chiara la sensazione che una vita stava finendo per lasciare spazio a un’altra, sicuramente più incerta e pericolosa.
L’uomo che ci stava aprendo era un ragazzo sulla trentina, molto elegante nel suo abito grigio scuro.
Ci accolse con un tono di voce caldo e profondo.
“Prego signori, venite.”
Ci ritrovammo immersi in una musica lenta e languida, che faceva da sottofondo a quello che, a prima vista, poteva sembrare un locale come tanti altri.
Mezz’ora dopo eravamo seduti su un divanetto in pelle nera e mi stavo ancora guardando in giro, quando il mondo mio e della Benny cambiò improvvisamente.
Successe nel momento in cui, dopo aver lungamente fissato due donne che si stavano baciando su un divanetto sotto gli occhi di un paio di maschi eccitati, che stando seduti in parte a loro non perdevano occasione per allungare le mani sulle grosse tette che entrambe facevano di tutto per ...