Massaggio alla prostata
Data: 19/07/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... si sarebbe richiuso subito dopo. Non fu facile. Io continuavo a tenere le chiappe allargate con le mani, anche se lo facevo solo perché mi piaceva darle il culo. Mi accarezzò per farmi rilassare di più lo sfintere, poi trattenne il fiato e spinse dentro la penultima sfera. Sentii forzare l’ano, che poi si chiuse a trattenere il dildo tra l’ultima sfera e l’anello.
Lei, soddifatta, mise la mano sul dildo che fuorusciva, lo accarezzò e, senza staccare la mano, venne a sussurrarmi qualcosa nell’orecchio.
- Va tutto bene? – Domandò.
- Alla perfezione, – risposi sorrdendo. – Mi hai impalato deliziosamente.
Mi sdraiai e lasciai che lei accarezzasse un po’ tutto.
- Credo che tu sia pronto, – disse alla fine, tenendo la mano sulla fessura del culo premendo sull’anello. – Vuoi salire sul lettino?
Con calma scesi dal letto e mi portai al lettino dei massaggi. Lei mi teneva devotamente una mano sul culo. Chi massaggia deve sempre mantenere il contatto con il corpo del paziente.
Io mi sentivo impalato, ma provai piacere a salire sul lettino perché i movimenti mi sistemavano il dildo nel retto. Mi sdraiai pancia sotto, incominciando a rovescio di quello che si fa di solito.
Lei cominciò il massaggio classico, partendo dai piedi per arrivare alle cosce e al culo. Quando iniziò a «impastarmi» le natiche, sentii muovere il dildo dentro di me. Anche il retto si stava andando a sistemare attorno a lui e, quel che più conta, le sfere andavano a prendere posizione a ...
... contatto della prostata, che è lì attaccata al retto. Provavo anche piacere, ma lo scopo del massaggio era un altro.
Quando finì il massaggio di schiena, mi disse di voltarmi pania in su.
Mi girai e l’uccello stava riposando alla grande.
- È giù, – osservò. – Devo fare qualcosa?
- Tu avvicianti e me che ti accarezzo sotto il camice. Vedrai come si sveglia.
Si avvicinò a portata di mano e io infilai la mano su per la coscia, fino ad arrivare alla rotondità del culo. Del suo culo. Portava delle mutandine leggere, ma non a tanga. Si mosse sulle gambe per facilitare le mie palpatine. Il pene si trasformò velocemente in cazzo e lei allora cominciò a massaggiarmi, iniziando dai piedi.
Ovviamente adesso era fuori portata dalle mie mani. Però, man mano che con i massaggi si avvicinava agli inguini, l’uccello si faceva più guardingo. Quando arrivò al punto giusto, il cazzo si trovava nella sua piena estensione.
- Sei pronto? – Domandò.
- Sì, – risposi lasciandomi andare alle sue cure.
- Avvicinati, – disse tirandomi verso di lei.
Io mi spostai in giù e raccolsi le gambe per impedie che uscissero dal lettino. Allora se le caricò sulle spalle e si mise comoda, con il viso molto vicino all’uccello.
- Pronto? – Ripeté.
Non risposi e lei proseguì.
Mi prese il cazzo in mano, lo alzò e abbassò il viso. Aprì la bocca e se lo infilò con delicatezza. Il calore della sua saliva diede il colpo finale alla mia superba erezione.
Cominciò a lavorarmelo con ...