1. UNA SCOLARA SPECIALE – L’ADDIO – 8


    Data: 15/07/2019, Categorie: Etero Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... nuovamente le mani alle grida di evviva.Luana guardandomi sorridente aggiunse:“Per oggi è tutto tuo. Facci vedere come lo distruggi. Anzi, aspetta un attimo che sposto questo.”E si diresse verso un carrello porta vivande dove faceva bella mostra di sé una grossa torta alla crema a forma di cazzo, con due profiterole giganti al posto dei coglioni.“Che meraviglia di torta.”Esclamai, pensando invece che fosse un po’ kitsch, ma in quell’occasione non lo ero forse anch’io nella mia tenuta e tutto ciò che mi era intorno?“Meglio toglierlo di qui prima che qualcuno lo faccia cadere per terra e poi la precedenza ai cazzi veri.”Non dissi nulla perché avrei rovinato la festa se mi fossi messa a discutere con Luana sulla mia partecipazione alla festa come vacca da monta. Ormai era troppo tardi per rimediare, ma non mi era sfuggita la frase di Luana. “Cazzi veri? Ma se c’è solo Johnny?”Pensai, ma non diedi troppa importanza alla cosa, presa dalla concitazione e dalla confusione del momento. Luana si rivolse a Johnny:“Vieni sdraiati sul letto tu.”Il suo cazzo sembrava un paletto diritto piantato al centro del letto.Poi prendendo una bandana venne verso di me e bendandomi gli occhi aggiunse:“Non voglio che tu sia distratta da quello che succede intorno a te. Voglio che tu possa centellinare ogni sorso del tuo calice di piacere e che tu possa gustarlo fino in fondo, senza distrazioni. Voglio che tu goda di ciò che vorrai spremere da Johnny. Non temere. Vieni, ora ti guido io.”“Ma ...
    ... voi due ce l’avete con me? Ho sempre pensato di essere uno sciupafemmine, ma voi mi fate sentire come un agnello offerto per il sacrificio.”Bendata e sogghignante, mi feci condurre da lei e rivolta a Johnny aggiunsi:“Ti faccio sentire davvero così? Ti faccio proprio questo effetto?”“Non so cosa mi succeda con te, ma ti ho già detto che con te mi sembra sempre di essere sempre un passo indietro. Ho come la sensazione di doverti sempre rincorrere per raggiungerti.”“Vieni, inginocchiati sul letto. Attenta, scavalcalo e mettiti a cavalcioni di Johnny.”Allargai le gambe per mettermi sopra di lui e subito venni a contatto con ciò che bramavo. Avevo paura che mi sfuggisse, ma feci in tempo e riuscii ad afferrarlo. Sì, mi sembrava più piccolo di quello di Francesco, ma ora l’avrei messo alla prova dei fatti. Lo manipolai accennando una sega e mi resi conto era spaventosamente rigido e che non aveva bisogno di altri stimoli. Mi alzai sulle ginocchia e posizionandolo al centro del mio fiore
    
    cominciai ad abbassarmi piano. Quell’allegro vociare femminile che mi aveva accompagnato mentre salivo sul letto improvvisamente si azzittì. Stavano tutte guardando me, ma anche loro scomparvero subito dalla mia mente. Ecco stava entrando e avvertivo che mi stava forzando tremendamente le pareti. Stavo procedendo con timore e tutto sembrava stesse accadendo lentamente, come al rallentatore.
    
    La voce di Luana, stringendomi una mano, riprese vicino al mio orecchio:“Lo senti? Sta entrando. ...
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