1. UNA SCOLARA SPECIALE – L’ADDIO – 8


    Data: 15/07/2019, Categorie: Etero Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... danzare e piroettare davanti agli specchi, allargando e stringendo le gambe, come una solitaria esibizionista rapita da quel voyeurismo di me stessa che mi accorsi di Luana che mi stava guardando dall’uscio sorridendo.“Che bellissima e spensierata puttana sei. Si vede proprio che il cazzo ti fa bene. Sei diventata più bella e sicura di te, luminosa e gioiosa da far invidia.”Mi sentii il viso avvampare, poi, senza altre parole ci abbracciammo, stringendoci l’una all’altra teneramente. “Grazie Luana. Grazie per la tua pazienza. Senza il tuo aiuto sarei precipitata in un baratro senza fondo.” “Non esagerare ho solo fatto uscire dal guscio la puttana che è sempre stata dentro di te. Sei stata tu l’artefice di tutto. Vieni, che di là ci aspettano.”“Ci aspettano? Ma chi c’è?Dissi preoccupata.“Non ti agitare. C’è solo Johnny. Ho chiamato anche Carmen, Nancy, e Giorgia, ma solo per mangiare la torta. Non voglio ingrassare troppo. Oggi puoi fare tutto senza maschera.”Rinfrancata dalle sue parole, aggiunsi, prendendo la scatola posata sul letto.“Ti ho preso un pensierino. Spero che ti piaccia.
    
    Sai? Ora sono diventata anche “partner store” di Aubade.”“Davvero? Fammi vedere.”Prese la scatola e la scartò velocemente.“Soleil nocturne. È una guêpière! Bella. Bellissima. Rosso fiammeggiante. Non dovevi proprio. La voglio provare subito!”
    
    La tolse dalla scatola, posandola sul letto, per poi spogliarsi convulsamente.Era davvero una bella donna, senza un filo di cellulite. ...
    ... Poi la indossò e in un attimo la aggiustò alle sue misure. “Vedi, Aubade mi piace perché la senti addosso come una tua seconda pelle. È una meraviglia. Per oggi le mutandine le lascio nella scatola.”Aprì un cassetto e prese un paio di calza rosse che sembravano della stessa tonalità della guêpière, poi recuperò un paio di scarpe dal tacco spropositato nere e le indossò. Era fornitissima Luana. Capii che in fin dei conti quelli erano i suoi ferri del mestiere.“Eccomi! Che te ne pare?”“Sei davvero uno schianto.”“Su forza, andiamo.”Abbandonammo la zona privata e, aperta la porta verso la zona pubblica, ci dirigemmo verso una camera con l’uscio spalancato.Entrando vidi per primo Johnny già in tiro, con un grosso e arzigogolato fiocco annodato attorno al cazzo, poi Carmen, Nancy e Giorgia tutti intonarono vedendo me e parafrasando un noto ritornello:“Tanti cazzi a te! Tanti cazzi a te! Tanti cazzi Maona! Tanti cazzi a te!”Battendo poi tutti le mani.Non so come mai, ma a quella manifestazione di festa nei miei confronti, cominciai a piangere a dirotto.Fu Luana che prendendomi per mano mi trascinò da Johnny.“Dai, vieni che scartiamo il tuo regalo.”“Ma Johnny, tu non mi saluti nemmeno.”“Ciao Maona, è che sono troppo emozionato. Quando si tratta di te, mi emoziono. Se poi penso quanto ho desiderato questo momento …… Non sto più nella pelle.”E accompagnando la mia mano sul cazzo di Johnny, mi fece tirare il fiocco che si disfece cadendo a terra, mentre le altre batterono ...
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