1. UNA SCOLARA SPECIALE – L’ADDIO – 8


    Data: 15/07/2019, Categorie: Etero Autore: F.P., Fonte: RaccontiMilu

    ... proprio come una sorellina minore. Peccato; avevo dei progetti su di te …….”“Comunque posso dirti che leccargli il culo ora piace anche a me e quando poi lo sento fremere ricordo le tue profezie e mi sento piacevolmente trasformata in una esaltante puttana.”“No, cara. Non è proprio così! Il problema è che tu lo sei proprio un’esaltante puttana e sotto, sotto conosci anche tu la verità.”Sapevo che aveva ragione, ma le risposi con un tono di voce che non facesse trasparire i miei dubbi:“No, non credo proprio.”Insomma, fu una conversazione avviata sul divertente e stavamo allegramente gigionando.“Senti, ai figli ci pensate?”“Ai figli? Certo che ci pensiamo, ma, invece di prendere la pillola, visto che non sono più vergine, il ginecologo mi ha consigliato la spirale, perché per ora vogliamo un po’ continuare a coccolarci. Senti Luana, è merito tuo se sono riuscita ad archiviare quell’incubo e vorrei passare da te a salutarti un’ultima volta, per poi voltare pagina definitivamente! Quando posso passare? Domani mattina sei impegnata?”“Puoi passare martedì? Domani ho proprio una giornata campale.”“Sì, ok! Va bene.”“Mi raccomando, prenditi pure una giornata di ferie che voglio organizzarti una bella festicciola. Avverto anche Johnny che credo sia stato un buon aiuto per te. È lui che possiamo considerare come vero artefice della tua guarigione. Anzi il suo cazzo.”E ci facemmo una bella risata, ma subito mi ripresi:“Guarda che ora sono una moglie felicemente sposata; non ...
    ... farmi brutti scherzi. Ok?”“Ma certo. Per chi mi hai preso?”“Per quello che sei! A posdomani, allora! Ciao.”“Ciao Maona.”
    
    Sapevo che per un addio, Luana avrebbe certamente messo in scena qualcosa. Lo sentivo dal suo tono falsamente offeso e faceto, quando aveva negato di prepararmi qualche sorpresa e per quanto mi dicessi che non potevo più farmi coinvolgere, il tarlo mi stava rodendo dentro la testa. La mattina di martedì, appena Francesco uscì di casa, mi precipitai nel bagno per togliermi la crescita dei peli dal pube. Che supplizio quei peli ispidi che stavano crescendo! Ormai era diventata una consuetudine fare quella pulizia per togliere il prurito che mi assaliva. E poi non si sa mai con Luana come va a finire, per cui tirai a lucido anche il mio intestino con due clisteri di acqua e camomilla tiepida. Ora ero pronta; vada un po’ come tutto deve andare! Dovevo anche stare attenta perché il sentirmi troia mi affascinava e ora ancor più di prima. Era una lotta senza tregua con me stessa e sapevo già, per quanto mi sforzassi davvero di oppormi, chi avrebbe vinto. Era necessario un taglio netto perché tornassi ad essere una buona moglie e era quello stavo facendo, anche se non ne avvertivo la percezione.
    
    Arrivai in Via dei Tigli intorno alle nove e un quarto, col pacco del regalo che intendevo dare a Luana. Guardinga e, come mi succedeva prima di entrare, attenta e agitatissima, imbroccai in fretta il corridoio e suonai. La porta si aprì col tiro, ma quando ...
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