Sogni Proibiti
Data: 06/07/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
... anche a depilarmi, comprandomi la crema depilatoria di nascosto da mia madre. La prima volta mi bruciai le grandi labbra, ma poi - per fortuna - diventai più esperta. Credevo che Armand non mi avrebbe guardata se non avessi cambiato la mia apparenza.
Era un bel ragazzo e, malgrado tutti i pregiudizi, aveva saputo conquistarsi la simpatia di quasi tutta la scuola in breve tempo... ed era ambito da tante ragazze, perciò dovevo darmi da fare.
Armand era più grande di me di un paio di anni. Era già maggiorenne. Mi spiegò che aveva perso un anno di studio perché arrivato dal Congo in adozione a sei anni. Non si dilungava molto sulla sua vita. Sembrava gli dolesse raccontare di se stesso. Credo che in quel momento di debolezza, persi completamente la testa per lui.
Fui io a proporgli di andare in quel vecchio albergo abbandonato, lui nemmeno lo conosceva. Sapevo che le occasioni per vederci non sarebbero state tante, e non volevo sprecare nemmeno un istante. Pensai alla mia scelta di mettere la gonna, se avessi indossato i pantaloni, si sarebbero bagnati. Sentivo le mie voglie colarmi sulle cosce già mentre mi teneva la mano andando verso il nostro nido d’amore. Poi quando mi baciò, l’universo intero cominciò a girarmi vorticosamente attorno. Dovetti aggrapparmi a lui per non cadere. Ci baciammo ancora ed ancora, sotto lo sguardo divertito dei passanti con una passione dettata dal mio viscerale desiderio per lui.
Non potevo tornare a casa tardi. Andammo nel posto dove ...
... avevo perso la verginità, ma era l’unico posto che conoscevo e dove avremmo potuto avere un po’ di privacy. Comprammo un po’ di salviette imbevute e ci avviammo mano nella mano.
Entrammo nell’edificio guardinghi e salimmo fino all’ultimo piano. Trovammo una stanza polverosa con alcuni cartoni ammucchiati sul pavimento ed entrammo li. Armand fece dapprima una specie di giaciglio poi, con il resto dei cartoni, improvvisò una specie di paravento che almeno ci riparasse da sguardi indiscreti. Nel frattempo, presa dalla frenesia, mi ero già spogliata e lo aspettavo seduta in mutande.
Era ancora giorno, non c’erano imposte alle finestre. La luce entrava senza filtri. Armand prese un cartone da sotto di me, e lo incastrò a mo di tenda per rendere l’atmosfera più soffusa.
Solo allora si spogliò.
Era come se danzasse solo per me. Sfilando la maglietta, alzò le sue potenti braccia nere, scoprendo una pancia leggermente scolpita dagli addominali. La sua pelle luccicava, quasi mandava bagliori, era come se mi irradiasse tutta.
Indossava slip bianchi che creavano un contrasto eccitante sulla sua pelle nera e che lasciavano indovinare un gonfiore notevole. Mi emozionava guardare le sue parti intime. Ero un lago di lava bollente. La mia mano, già giocava col clitoride. Ero addirittura in procinto di venire. Venne verso di me e mi si sedette accanto. Mi rialzai e lo baciai, mentre con le mani armeggiavo con i suoi slip. Mi scappò un gridolino quando tirai fuori il suo pene. ...