1. Sogni Proibiti


    Data: 06/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    ... quella chiuse l’entrata distendendola sulla porta che era stata divelta chissà quanti anni prima. Era un edificio destinato a diventare un albergo, ma i lavori erano stati bloccati perché abusivi ed era in attesa di essere abbattuto. Tutto ciò che aveva un valore era stato rubato in brevissimo tempo e parte della struttura era occupata da vagabondi e drogati. Ma era enorme e c’era sempre modo di appartarsi. Giorgio mi mise goffamente una mano tra le gambe, mentre stringevo il suo pene turgido e palpitante. Non sentivo nulla, ma volevo farlo, lo avevo deciso. Scostai la mano di Giorgio che spingeva troppo contro il mio clitoride facendomi male e mi coricai sulla schiena aprendo le gambe.
    
    “Vieni”, gli dissi.
    
    Lui si sdraiò su di me e mi baciò. Cercava di essere dolce. Era un sforzo terribile per il suo desiderio, mi baciava con così tanta passione che quasi mi faceva soffocare. Girai la testa e gli presi il pene cercando di metterlo dentro. Senza alcuna esperienza, non fu facile. Ero eccitata, ma più al pensiero, per cui non ero cosi bagnata da farlo scivolare dentro di me. Giorgio ebbe un pre coito, sentii un po’ di liquido bagnare le mie grandi labbra e ignorando incoscientemente il rischio di rimanere incinta spinsi. Finalmente entrò in me.
    
    Fu un dolore lancinante. Come una freccia che passa da parte a parte attraverso l’addome o giù di li. Era così forte il dolore che non capivo bene da dove provenisse. Quasi svenni mentre Giorgio spingeva più che poteva alla ...
    ... ricerca di sensazioni, urlai senza volere, prima di mordermi le dita e respingere Giorgio con tutte le due braccia. Chiusi le gambe e mi tenni il basso ventre con tutte e due mani mentre il dolore mi faceva girare la testa.
    
    “È normale… eri vergine. Credo che la prima volta faccia male…”. Cosi mi disse Giorgio dopo.
    
    “Ero vergine…”. Ma se solo avessi immaginato questo dolore lo sarei rimasta per non so ancora quanto tempo. Sì, lo sapevo che avrebbe fatto male, ma non così. Alcune delle mie amiche non avevano quasi sentito dolore, per me, invece, era stato atroce. Guardai scendermi tra le cosce un rivolo di sangue. Giorgio mi passò un piccolo asciugamani e cercai di pulirmi mentre il dolore si attenuava.
    
    Per mezz’ora, non parlammo. Solo un paio di volte, Giorgio mi chiese: “Amò, tutt’appost?”.
    
    Nemmeno rispondevo. I miei pensieri erano altrove. Il sesso era bello, perlomeno da quanto avessi sentito dire, da quanto avessi letto e avevo divorato romanzi d’amore e film sentimentali nei quali il sesso era l’apice dell’amore. Speravo sarebbe stato così anche per me. Ero pronta ad accettare il dolore dell’inizio, per il gioire del futuro.
    
    “Vieni”, dissi a Giorgio sorpreso. Non pensava che lo avremmo rifatto.
    
    “Sicura?”, chiese.
    
    Gli presi la mano e lo tirai addosso a me. Speravo di non sentire più quel dolore, visto che ormai l’imene si era lacerato.
    
    Questa volta non ebbe difficoltà a penetrarmi. Sentii dolore, ma non era come la prima volta. Era sopportabile, seppur ...
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