1. Sogni Proibiti


    Data: 06/07/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    ... mentre le mie dita si muovevano tra le mie gambe, un dito esplorava la mia figa bagnata e scivolosa e con l’altra mano mi toccavo il clitoride. Chiudevo gli occhi ed immaginavo una scena di sesso. Ci mettevo poco a venire. Fortunatamente, con tre maschi in casa, la porta del bagno, la chiudevo sempre. Altre volte invece, quando tornavo da scuola e trovavo la verdura fresca, specie le melanzane, ero in estasi. Pregavo che mia madre uscisse, cosi da chiudermi nella mia stanza senza essere disturbata. Dapprima, le melanzane prescelte erano di dimensioni modeste, poi, man mano ci presi gusto e divenni sempre più esperta, così le sceglievo sempre più grandi. Mi piaceva usarle pensando fossero cazzi. La mia mano si muoveva al ritmo desiderato, piano, poi veloce, poi di nuovo piano, poi veloce. Sognavo un uomo che avrebbe saputo finalmente prendermi. Forse non ero normale. Le mie coetanee cercavano l’amore, io ambivo al piacere.
    
    L’anno scolastico finì, fui promossa.
    
    L’estate fu di una noia infinita. Mio padre mi permetteva di uscire ben poco e solo in compagnia dei miei fratelli. Andammo a qualche festa, ma non c’era modo di parlare con nessuno con i miei mastini da guardia sempre alle calcagna. Antonio era abbastanza grande, ma Marco, il piccolo, aveva solo otto anni e non potevo lasciarlo solo. Il risultato fu che vissi di fantasie senza mai poter realizzarle. Anche la masturbazione si era ridotta solo ai furtivi tocchi in bagno. Accompagnavo sempre mamma e sapevo che ...
    ... donna precisa fosse. Ebbi la tentazione mille e mille volte di rubare una melanzana, ma qualora se ne fosse accorta, avrebbe capito subito. Che belle erano le melanzane, le guardavo sempre al mercato, di continuo. Nere, lucenti, possenti.
    
    Il primo giorno di scuola fu una liberazione. Finalmente, avrei potuto riprendere le mie abitudini.
    
    Non pensavo affatto di fidanzarmi. La cosa avrebbe comportato l’ufficializzazione del rapporto, con tanto di presentazione in casa, un preludio ad un prossimo matrimonio.
    
    Io invece avrei voluto finire i miei studi. Il mio desiderio di libertà andava oltre. Forse era dettato dalla mia sete di piacere. L’indipendenza mi avrebbe favorita e c’è un unico modo di raggiungerla; con realizzazione personale. In quell’autonomia che ti permette di decidere.
    
    Era il secondo giorno di scuola quando mi accorsi di lui. Era nuovo e se ne capiva immediatamente il perché; era nero. Era impossibile che passasse inosservato, anzi, tutti lo avevano notato.
    
    Era alto, atletico, con lineamenti che non riuscivo a definire. Aveva un naso forte, ma non sfigurava sul suo viso. I suoi occhi guardavano con curiosità tutt’attorno. Ancora non conosceva nessuno, se ne stava da solo in un angolo, con un libro aperto sulle ginocchia. Ero con gli amici di classe, qualcuno fece una battuta su di lui. Non risi. Lo guardavo fisso, spiando ogni suo movimento. Mi spiaceva che stesse a disagio. Tutti sono a disagio in un ambiente sconosciuto. Avrei voluto avvicinarmi, ...
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