1. Sodoma 2, il ritorno


    Data: 05/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... curo.
    
    Scendemmo di sotto. Lasciò cadere l’accappatoio e salì sul lettino. Mi avvicinai e la guardai. I segni erano dappertutto, ma non erano esagerati. Presi la crema ad uso topico e la spalmai con delicatezza. Poi presi la crema anale e le passai il dito per il culo per ungerla bene. Sentii che era solo l’ano che aveva bisogno di attenzioni, non il retto.
    
    - Fatto, – dissi dandole una sculacciata. – Già domattina non si dovrebbe vedere più niente.
    
    Saltò giù dal lettino agile come airone.
    
    - Davvero vuoi tornare domani? – Le domandai.
    
    - No. – Rispose. – Mi è venuto in mente che domani sera sono a cena con un’amica.
    
    - D’accordo.
    
    - È quella che vorrebbe mettersi nelle tue mani.
    
    - Allora vieni dopodomani?
    
    - Sì, – ripose netta. – Ma a una condizione.
    
    - Sentiamola.
    
    - Voglio che dopodomani infierisci su di me, ma più oggi. Voglio che usi il massimo della tua forza e con una creatività superlativa.
    
    - Come hai detto, scusa?
    
    Ma se ne era già andata soddisfatta.
    
    
    
    La sera di giovedì arrivò puntuale. Avevo preparato qualcosa di «superlativo», ma non ero sicuro che lo avrebbe gradito.
    
    - Carta bianca? – Le domandai.
    
    - Sì, – rispose sicura. – Purché sia il massimo di tutto. Non so quando potrò tornare.
    
    Fantastico...
    
    Sì spogliò nuda e andò alla panca. Si sedette a cavalcioni, si piegò in avanti e attese che andassi a legarle le mani dietro. Mi portai da lei e mi sedetti. Guardai culo e figa. Le cremine avevano fatto il loro egregio ...
    ... lavoro. Comunque le passai l’ano con un’altra crema che lo avrebbe reso più morbido, così non avrei corso il rischio di slabbrarlo.
    
    Le presi le mani e gliele legai dietro la schiena. Poi presi il cero da quattro centimetri di diametro, lo unsi per bene e lo portai al buco del culo. Mi tenni alla natica sinistra e iniziai a spingere dentro il puntale. Lei collaborò spingendo in fuori come se volesse evacuare, così il puntale, sia pure con fatica, entrò. Usando anche la mano sinistra, lo spinsi dentro, ma entrò solo qualche altro centimetro. Attesi che l’alloggiamento si abituasse alla dilatazione, quindi presi il mazzuolo di legno e colpii il cero più volte. Il candelone pian piano si conficcò nel retto. Presi il frustino e cominciai a colpirle le natiche in modo che Marzia si abituasse all’ingombro e lei brontolò di piacere. Poi la raddrizzai a sedere sul cero e, come la sera prima, le portai le caviglie avanti in modo che il suo corpo vi appoggiasse per intero. Presi le mollette e le applicai ai punti più sensibili del corpo, capezzoli e figa. Iniziò a contorcersi, favorendo la sodomizzazione. Mi fermai a guardarla con attenzione. Era una scena gradevolissima, arricchita dal fatto che piaceva anche a lei. Stavamo facendo sesso estremo senza toccarci, senza pericolo, anche se non abbassavo mai la guardia dell’attenzione.
    
    Squillò il cellulare. La lasciai crogiolarsi sul cero e risposi. Era Vanda.
    
    - Esatto, – risposi. – Stasera sono impegnato. Aspetta, guardo l’agenda... ...
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