Sodoma 2, il ritorno
Data: 05/07/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... Sì, domani sera posso perché ho avuto una disdetta... Va bene, preparerò il clistere...
Chiusi il telefono e andai dalla paziente. Guardai le mosse che faceva e la lunghezza del cero sul quale sedeva, poi presi il frustino da cavallo. Presi la mira e le colpii con forza natica e coscia destra. Smise di tremare e sobbalzò sul cero. Perfetto. Mi portai dall’altra parte, presi nuovamente la mira e la colpii anche a sinistra. Sobbalzò ed emise un lamento. Le diedi ancora qualche sonora scudisciata, facendola lamentare. Poi mi fermai. Le feci raccogliere le gambe e la aiutai ad alzarsi in piedi. Le guardai il culo e il cero. Potevo accendere lo stoppino senza doverlo liberare. Lo accesi e avviai la mia amica alle scale che portavano alla mansarda. Salendo, il cero acceso si muoveva in qua e in là, disegnando delle zeta con la fiammella. La vista era stupenda. Le scattai delle foto col cellulare che tenevo in tasca. Chiunque si sarebbe masturbato guardandola così.
La mia governante invece sarebbe impazzita a togliere la cera dagli scalini...
Giunti di sopra, dove avevo fatto scomparire il letto, la misi al centro della mansarda. La sdraiai in terra sul tappeto e abbassai le corde dalle travi. Vi avevo applicato due carrucole che le avrebbero ridotto il peso di cinque volte. Le applicai delle cavigliere da presa e le fissai alle corde. Piano tirai su prima una corda e poi l’altra, fino a tenerla rovescia, gambe in su allargate. Le mani legate dietro la schiena, il cero ...
... acceso nel culo, mi sembrava di essere il demonio con la mia strega... Quando il viso si trovava a una spanna da terra e con le gambe ben allargate, bloccai le corde ai termosifoni. I capelli sfioravano il pavimento.
Mi avvicinai all’amica rovesciata e le guardai con insano piacere quello che vedevo. La figa, il buco del culo allargato al massimo che conteneva il cero che le avevo conficcato. La fiamma che continuava a sciogliere la cera facendola scendere fino alla fessura del culo e del perineo. La cera bollente scottava, costringendo quel candelabro umano a contorcersi per quel po’ che poteva. La presi per il cero e provai a farla dondolare avanti e indietro. Grande! La prendevo per il culo tenendola per di là. Lei guardava in terra, in attesa dei miei servizi. Poiché, come aveva chiesto, le avrei fatto male, presi un grande adesivo da pacchi, gli feci un buco in mezzo per farla respirare meglio e le chiusi la bocca.
La visione era uno spettacolo e decisi di fare qualche altra foto.
Poi presi la frusta lunga. Sapevo dove e come colpirla, ma iniziai nella maniera tradizionale, standole davanti, così mi vedeva e aspettava il colpo. Caricai le braccia di lato e poi le scaricai colpendole il fondo schiena col massimo della forza. Lei tentò un grande urlo, che rimase intrappolato dall’adesivo. Ebbe anche dei movimenti condizionati, generati dal dolore e dalla forza del colpo. Alzai la mira, caricai nuovamente le braccia da dietro e scaricai la frustata più in su, in modo ...