1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... casco oggi. &egrave chiaro che lo dice per prendermi per il culo. Con la faccia seria gli dico, lo sai Sergi che mi dovrei incazzare. Eh no, dice sono venuto qui apposta per salutarti, non arrabbiarti con me, sei così bella quando ridi. Nei suoi occhi c’&egrave tranquillità, voglia di giocare, un luccichio di vita, qualcosa di semplice, desiderio, ecco. Ingegnere, volevo chiederti, mi dice, se ti posso far vedere una cosa che secondo me non va tanto bene come l’hanno fatta. Gli faccio cenno di si, anche se &egrave tardi e dovrei rientrare allo studio. Mi accompagna a vedere, un’area dietro ad uno dei palazzi in costruzione, dove stanno facendo le fondazioni. Vedi, mi dice, qui i ferri non li hanno messi bene, vero ingegnere? Poi mi porta all’interno di una costruzione di cui hanno tirato su i primi piani, e mi mostra il basamento, mi fa vedere alcune magagne, insomma secondo lui non &egrave stato fatto tutto a regola d’arte. E poi, dice ancora, vieni qua, e mi conduce in un’altra stanza sempre all’interno del basamento, vedi qui, il cemento come l’hanno gettato. Non so cosa pensare, sicuramente mi sta prendendo per il culo, e io glielo lascio fare, e forse si rende conto proprio di questo, che glielo lascio fare. Ingegnere, mi dice, che pensi. Ma che parliamo a fare, &egrave l’unica cosa che riesco a dire. Mezzo secondo dopo, siamo avvinghiati l’uno all’altra, le nostre bocche sono unite e le nostre lingue si cercano con passione, le mie mani esili accarezzano il suo fusto ...
    ... la sua schiena possente, mentre le sue mani accarezzano ovunque, il mio corpo.
    
    Mi alza da terra con facilità estrema, con la forza delle sue braccia, mi solleva prendendomi per le gambe mentre mi stringo forte a lui, il suo addome contro il mio, le nostre lingue si cercano. Ho voglia di lui, del suo sesso. La sua pelle sa di lavoro, di sudore , di polvere del cantiere, &egrave pieno di polvere, sulla pelle o in mezzo ai capelli, ma nulla di tutto quello che stiamo facendo, nei gesti appassionati, nei nostri desideri, nulla &egrave sporco, tutto &egrave naturale, desiderio puro. Sto appoggiata con la schiena su una colonna di cemento armato mentre avvinghiata a lui sento le sue mani che mi toccano il corpo, le gambe, il sedere, mi strapazzano il seno. Avverto il suo sesso, durissimo dentro i suoi pantaloni di lavoro sporchi e sdruciti. Non mi rendo conto chi sono, dove sono, voglio lui, lo voglio subito. Mi infila le mani, ruvide e sporche di lavoro, sotto i pantaloni, si insinua nel solco tra le natiche, e scivola giù, mi tocca il sesso, lo sente umido e disponibile.
    
    D’improvviso si ferma. Non capisco. Aspetta un po’, mi dice, allentando la sua presa e lasciandomi scendere dal suo corpo muscoloso e tornito. Scendo giù, appoggio i piedi a terra, lui si mette un dito sul naso come a dire, fai silenzio. In effetti si sente chiamare il suo nome, Sergi!, da fuori e poi altre parole, penso sia rumeno, potrebbe essere il capo cantiere. Sergi si stacca da me, mi lascia e si ...
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