1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... e in paese non avevo amici, solo un’amica di scuola che non abitava neppure vicino. Avere amici voleva dire omologarsi. Ci avevo provato, ma poi non sopportavo ogni volta che uscivo con vari gruppi, di dover parlare sempre delle solite cose, i maschi di calcio, le femmine di cose frivole. Le ragazze, in compagnia di altre, parlano molto anche di sesso e così, credo, i ragazzi. Ma io mi sentivo inadeguata, mi sembrava che non sarei mai potuta piacere a nessuno, perché, principalmente, io non mi piacevo. Non mi depilavo le ascelle, le gambe e nemmeno l’inguine. Mi dava fastidio ogni volgarità, da qualunque fonte provenisse e di qualunque genere fosse. Non dicevo cazzo, fica, scopare, pompini, niente, tutto mi dava fastidio. Non mi piaceva dovermi vestire come gli altri, essere uguale al resto del mondo, le mode, perché il mondo mi faceva schifo e c’era una distanza enorme tra il mio desiderio di pulizia e di armonia e quello che vedevo intorno, pensavo al sesso come a una cosa sporca, e in fondo credo ancora oggi di avere questo tarlo. Perché quello che cerco, nel sesso con gli sconosciuti, &egrave proprio il disgusto, lo schifo, l’osceno. Il sesso di cui parlavano i miei compagni era la pornografia dei siti porno, le foto, gli spezzoni filmati, erano i giornaletti che qualche anno prima, quando ero ancora una bambina di 8-9 anni, un amichetto, Alessandro aveva portato a scuola. Alessandro, dolce e caro bambino che aveva una madre malata, e un padre orribile, che portava ...
    ... alle altre donne in casa e rinchiudeva sua moglie dentro una stanza. Quell’uomo teneva in casa i giornaletti porno a portata del figlio. Quella roba, la pornografia, mi dava il disgusto, ma non trovavo altro modo di pensare al sesso se non attraverso quella roba lì. Ovunque, nei parchi pubblici o nei cessi della scuola, ovunque c’erano cazzi disegnati e fiche che gocciolavano. E io che amavo il mondo e lo guardavo con i miei occhi incantati di bambina, soffrivo nel sentire il contrasto tra l’infinita bellezza che vedevo intorno, e lo schifo dell’altro mondo osceno, fatto di sesso e sporcizia, che tanto piaceva ai miei coetanei. Il primo ragazzo con cui ho fatto sesso, &egrave stato quando avevo quasi diciassette anni, certamente non lo amavo e sicuramente mi piaceva meno di altri. Ma lui era il più fico della scuola, tutte gli sbavavano dietro, e io non potevo dirgli di no, quando ci aveva provato con me. Tutte in classe avevano già scopato, tranne me. Lui aveva diciannove anni e faceva l’ultimo anno, diceva che aveva imparato a scopare guardando i video su internet. In lui non ho trovato quasi nulla di piacevole né di eccitante, tutte le scopate che ho fatto assieme a lui, a parte la paura della prima volta, erano noiose, e nonostante lui volesse continuare ad essere fidanzato con me, perché stavo diventando una gran fica, sono stata io a dirgli che volevo smettere. E poi ho vissuto anni, tanti anni di solitudine piena, estranea a tutto, ai miei compagni, al mondo, alla mia ...
«12...484950...95»