1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... sostanza, quando sto bene e sono più serena, il mio contributo all’attività dello studio &egrave veramente fondamentale, ma quando sto così ed evidentemente c’&egrave qualcosa che non va, questo si riflette anche nel lavoro che faccio. Quindi lui si sente, in qualche modo, autorizzato a capire se c’&egrave qualcosa che può fare per aiutarmi a sentirmi meglio. Istintivamente, gli dico: se non vi accontento, &egrave semplice, cacciatemi. Tutto dispiaciuto per le mie parole, mi dice, no, non ho detto questo Simona, anzi, il tuo lavoro resta molto valido anche quando non sei al meglio, solo che ci hai abituato a molto di più, e allora mi domando, conoscendoti, come mai tu non stia bene, me ne dispiaccio come collega, anche come amico, per quanto forse tu non pensi che io possa essere tuo amico. Se hai dei problemi, Simona, capisco che io sia un po’ più grande di te, e che tu non ti senta a tuo agio nel dirmi le tue cose, ma mi piacerebbe che tu mi considerassi come un amico, e non solo come un collega. Ora, sarà che ho bisogno di qualcuno con cui sfogarmi, o sarà che apprezzo il suo atteggiamento amichevole di adesso, questa cosa mi fa piacere. Gli dico, Cosimo, io ci ho riflettuto, e penso che non sia giusto, che io lavori qui, in questo studio tecnico che &egrave un’emanazione professionale di Scarpi, solo perché sono fidanzata con suo figlio. In fondo sono stata messa qui per questo motivo. Questa cosa sta creando enormi problemi a voi che probabilmente non vi sentite a ...
    ... vostro agio nel dirmi tutto quello che pensate di me, ma crea problemi anche a me, perché in qualche modo, la mia presenza qui può condizionare l’arrivo di Matteo nello studio, che &egrave un obiettivo della sua famiglia, cio&egrave quello che lui segua l’attività professionale del padre. Cosimo &egrave perplesso, mi dice, Simona ma qualcuno ti ha detto qualcosa? Qualcosa, gli rispondo. E lui chiede, ma chi? Scarpi? No, non lui. Ah, dice Cosimo, ma allora non conta niente, stai tranquilla. Scarpi ha sempre avuto molta stima di te e ti ha sempre difeso. In tono confidenziale, mi ricorda che lui, ad esempio, era scettico all’inizio quando il professore propose che entrassi a lavorare nello studio come collaboratrice, soprattutto quando venne fuori che io ero la fidanzata di suo figlio Matteo, e in qualche modo lui pensava che questo prefigurasse un disegno che non gli piaceva. Ovvero, traducendo in parole povere il suo pensiero, non sopportava che io fossi una raccomandata, e che lavorassi lì in attesa dell’arrivo del mio fidanzato, il figlio-architetto del Prof. Scarpi. Ma che poi no, insiste Cosimo, con gli anni lui si &egrave reso conto di quanto io sia tenace, e brava, di che contributo posso dare all’attività dello studio, di quali capacità gli altri tecnici dello studio possano beneficiare… Avrei voglia di dirgli che io non c’entro nulla con loro, non c’entro nulla nemmeno qui, ci sono capitata per sbaglio come per sbaglio ho fatto quasi tutte le scelte della mia vita. Avrei ...
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