PerdutaMente
Data: 29/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu
... Eppure sono convinta che in qualunque momento posso ancora alzarmi e andare via, tornarmene a casa o magari andare davvero al cinema a vedere il film cinese che dura tre ore. Il cellulare l’ho spento. Buonasera, stavi aspettando me? Mi volto, alle mie spalle c’è lui, un uomo sui 55, come avevo previsto, capelli brizzolati e fronte stempiata, evidentemente robusto, due grandi mani una delle quali mi porge come un fatto dovuto, un sorriso a denti stretti, poco spontaneo, e una smorfia anche un po’ volgare nel viso. Ha due guance molto rosse, e anche un nasone rosso un po’ spellato dai primi giorni di ole. Mi chiede se vogliamo bere qualcosa prima di andare, ho già ordinato una cosa mentre aspettavo, gli dico. Sinceramente mi mette anche un po’ in imbarazzo dargli del tu. Quando lui vede arrivare il cameriere con il mio doppio whisky, ordina un aperitivo poco alcolico a base di frutta. Cos’è quello che hai preso, mi chiede, un doppio whisky, ah, dice, hai intenzione di ubriacarti? Forse, gli dico con un sorriso un po’ forzato. Mi fissa per un po’, io mi sento imbarazzata, dopo un po’, gli sorrido in maniera nervosa. Incontri spesso altri uomini? Mi chiede. No, veramente non incontro mai. Si accende una sigaretta e mi guarda, non penso che mi creda. Mi dice che sembro più giovane dell’età che ho dichiarato, e in effetti è vero, tutti mi dicono che dimostro di meno, poi mi chiede cosa studio. Giurisprudenza, gli dico. E tu cosa fai nella vita? Mi dice che è ...
... nel management di una multinazionale che opera nel settore alimentare, che viaggia spesso per lavoro tra l’Italia e l’estero, soprattutto in Francia. Mi chiedo cosa ci faccio qui, a parlare con questo tizio dalla faccia paonazza. Meno male, arriva anche il suo drink.
Sono passate due ore, e siamo ancora al ristorante. Si mangia bene qui, tutto sommato, grande antipasto di pesce a crudo, risotto di pesce in bianco, ora sto aspettando il dessert, un flan di cioccolato. Non ho bevuto molto, ma il doppio whisky bevuto a digiuno mi ha dato un po’ alla testa. Lui si chiama Paolo, ha alle spalle due divorzi, un figlio grande avuto dalla prima moglie, e una figlia più piccola avuta dalla seconda. La cena è stata meno noiosa di quanto temessi, abbiamo parlato in generale, non di politica e nemmeno di calcio, e con un uomo è già un buon punto. Parla di soldi, di lavoro, e certamente è un tipo abbastanza noioso. In città conosce bene tanti posti, locali dove si mangia, dove si beve. A un certo punto, forse per riportare la discussione su qualcosa di più finalizzato al buon esito della serata, mi chiede se sono fidanzata. SI, gli dico. E com’è che frequenti altri uomini? Ci penso un po’, di primo istinto vorrei dirgli la verità: perché mi sento sola, disperata e chiusa, perché cerco una via di fuga e ho bisogno di sperimentare me stessa. Poi penso che non capirebbe, allora gli dico, perché mi piace. Ti piace cosa? Cosa ti piace in un uomo. Dipende, mi piace la ...