1. PerdutaMente


    Data: 29/06/2019, Categorie: Etero Autore: Labbra_di_lurido_blu, Fonte: RaccontiMilu

    ... trova poco fuori città, che sa ‘come va il mondo’, ma al tempo stesso che avrà piacere della compagnia anche se non dovessimo finire a letto. Mi sembra di capire, che intende pagare, e la cosa sul momento mi fa abbastanza schifo. Poi penso che ho mangiato solo un tramezzino da stamani, e tutto sommato l’idea di farmi una buona cena di pesce, senza pagare, con uno sconosciuto che oltretutto non sembra così pericoloso, non &egrave così male. E poi mi piace che lui mi pensi come una studentessa, in effetti sul sito di annunci e informazioni risalgono a due anni fa, e solo i selfie (i soliti, quelli di me seminuda davanti allo specchio, col culo e il seno nudo) sono recenti. Una studentessa a cui un uomo più grande e in carriera offre denaro per sentirsi più giovane. In fondo non sono così diversa dalle puttane che osservavo passando per strada nei giorni passati.
    
    Sono le 19, uscita dal lavoro un’ora fa, sto andando verso le colline ad incontrare il tipo dell’annuncio. Non riuscivo a passare da casa per cambiarmi, e non mi andava di andare ad un appuntamento vestita in jeans e una maglia di cotone. Sono stata in un noto negozio di intimo, comprato un perizoma di pizzo nero con fianchetto e reggicalze della stessa serie, calze nere, giarrettiera. Poi ho comprato anche un abitino di cotone aderente, con un generoso scollo a V. e due sandali bianchi, con il tacco alto. Mi sono cambiata nei bagni del centro commerciale, un filo di trucco, matita, mascara e solo un poco di ...
    ... lucidalabbra. Sopra, giubbottino di jeans chiaro, che fa più studentessa. Mi arriva una telefonata di Matteo. Che fai stasera, mi dice, perché non ci vediamo 10 minuti. Gli dico, mi spiace Matteo, ma non penso sia una buona idea. Poi pensavo tu dovessi studiare e ormai ho fissato di andare al cinema con un’amica. Chi? Diletta, un’amica dell’università. Ovviamente una che lui non conosce. E cosa andate a vedere? Un film che dura tre ore più la pubblicità, una di quelle storie di un regista orientale che lui bolla come pallose, e forse non ha nemmeno tutti i torti. Allora, ci sentiamo quando &egrave finito, mi dice. OK, gli rispondo. Mi sento veramente una puttana.
    
    Il ristorante &egrave una struttura moderna che fa anche hotel. Lo conosco di fama, anche se non ci sono mai venuta, nel senso che &egrave abbastanza famoso come ristorante di pesce. Lui mi ha scritto che sarà un po’ in ritardo, e se posso aspettarlo nella hall dell’albergo. Così entro, mi siedo sui divani di pelle nera, e aspetto. Un normale albergo, un po’ pacchiano, con dentro statuine di gesso di divinità antiche, e vasi di fiori di terracotta un po’ dappertutto. Arriva un cameriere e mi chiedo se desidero bere qualcosa, ordino un doppio whisky, anche se a stomaco vuoto non &egrave il massimo. Mi metto a sfogliare i giornali di oggi, le riviste prevalentemente per uomini, e anche un po’ delle pubblicità che trovo sopra i tavoli, servizi di massaggi, e night club. Sono ormai parte di questa cosa, qui per una funzione. ...
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