1. Una notte al sexy-shop.


    Data: 12/06/2019, Categorie: Trans Anale Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster

    ... dei soldi per il taxi, gliene sarei molto grata… domani stesso passerei a restituirglieli, mi creda… Pensavo che una trentina di euro potrebbero bastare…”
    
    “Seee… trenta euri… e chi cell’ha trenta euri?” Si è messo subito sulla difensiva, alzando le spalle e scuotendo la testa.
    
    “Guardi… capisco la sua perplessità, ma le garantisco che domani stess…”
    
    “A bellaa… ma pe’ chi m’hai preso? Si l’omo tuo t’ammolla a mezza serata senza nemmeno avvisatte, ce devo da rimette io??” Oltre al tu, ora è passato direttamente al dialetto stretto.
    
    “Ma no, guardi, le assicur…”
    
    “Senti, nun vojo senti’ artro… Si vòi, te posso chiama’ ‘n taxi, poi t’aranci… punto, stop, finito.”
    
    Ok, è andata male, ma non è che mi sarei aspettata di molto meglio… Proviamo a cambiare richiesta…
    
    “Bene… d’accordo… senta… ma lei, al lavoro, oggi, come ci è venuto? In macchina? Perché, al limite, potrebbe essere così cortese da darmi un passaggio verso casa quando stacca… no?”
    
    “Io stacco alle quattro, e poi… indov’è che voresti da esse accompagnata?”
    
    “Beh… a casa, ovviamen…”
    
    “Ho capito… a casa tua! Ma indove? Indov’è che abiteresti!?”
    
    “Ehmm… sulla Cassia…”
    
    “SUULLA CASSIAA?? Ma te me pari matta! Saranno ‘na trentina de chilommetri armeno…”
    
    “Capisco cosa intende… ma, se mi accompagna, una volta a casa, potrei darle del danaro per il suo disturbo… cinquanta euro andrebbero bene? …Cento?”
    
    “Seee… e chi te impedirebbe poi da scenne dalla machina e spari’ senza fatte più vede? Siconno ...
    ... te so’ nato ieri io??”
    
    Ha la capoccia più dura di un mattone, questo qui. Non c’è verso di intenerirlo. Mi vedo già messa alla porta e costretta a passarmene la notte in strada, in uno dei peggiori quartieri della Capitale, con tutti i rischi che ciò comporterebbe. Mi vengono le lacrime agli occhi.
    
    “Vabbè, senti… nun vojo passa’ pe’ stronzo, mo’… si te serve ajuto davero, potemo da mettese d’accordo… nun so’ n’infame, io…ma nun me parla’ de sordi, vabbene??”
    
    “Ma certo che va bene… tutto quello che vuole… ma mi dia una mano, la prego…”
    
    “Stamme a senti’… sei ‘na mignotta no?”
    
    Dovrei sentirmi indignata e magari rispondergli per le rime, ma mi limito a fare cenno di si col capo.
    
    “Allora, si sei ‘na mignotta, vedrai che er modo da mettese d’accordo lo trovamo… Prima dimme ‘na cosa però… c’hai er pisello, vero? Oppure me sbajo?”
    
    Piuttosto esplicito, non c’è che dire. Ammiro la sua raffinatezza, degna di un vero Lord.
    
    “Sarei una trans, si.”
    
    “Peccato. Si c’avevi la fica era mejo… ma vabbene lo stesso, se po’ fa’ uguale…”
    
    “Che proponi?” Al punto in cui siamo, continuare a dargli del
    
    lei
    
    mi sembra superfluo.
    
    “E che ho da propone, seconno te? Me fai compagnia fino alle 4, te lo lasci butta’ un po’ ar culo e poi t’ariaccompagno a casa, no?”
    
    Si, decisamente un vero Lord.
    
    “Ma siamo sicuri che mi riaccompagni a casa, dopo?”
    
    “Parola mia!”
    
    “Vabbè… affare fatto, allora.”
    
    “Affare fatto.” E dopo aver controllato l’orologio aggiunge “Ce tocca ...
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