1. Una notte al sexy-shop.


    Data: 12/06/2019, Categorie: Trans Anale Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster

    ... alti, barcollo verso la più vicina vetrina, ne scosto la tenda che mi impedisce la visuale esterna e guardo in strada col cuore in gola. La mccchina non c’è più.
    
    OOOHHHCCAZZZO! MA TU GUARDA CHE RAZZA DI STRONZO MI DOVEVA CAPITARE! MA PROPRIO A ME?? MAVVAFFANCULO!!! PURE IL POMPINO GRATIS SI E’ FATTO FARE!!!
    
    Provo a chiamare il numero dello stronzo, che mi è rimasto in memoria da prima: uno squillo, poi si interrompe la comunicazione. Provo di nuovo: cliente irraggiungibile.
    
    Fannnncuulooo!!!
    
    Tremante di rabbia rientro nel camerino e cerco di rimettere i miei abiti il più velocemente possibile, inviando mentalmente ogni possibile maledizione all’indirizzo di quel pezzo di merda. Mi assale un altro dubbio… Controllo. E’ così.
    
    NON HO PRESO IL PORTAFOGLI PRIMA DI USCIRE DI CASA! CAZZO!!!
    
    In tutto avrò una decina di euro spicci, nel borsellino.
    
    Su tutte le furie esco dal camerino e sbatto sul bancone abitino e scarpe. Il commesso mi sta osservando con un sorrisetto sornione.
    
    “Allora? Ha poi deciso per qualcosa?”
    
    Sono troppo incazzata per rispondergli, arraffo la mia borsetta, mi giro ed esco dal locale. Una volta sul marciapiede, però, mi fermo a ragionare.
    
    E adesso che cazzo faccio? Sto a decine di chilometri da casa, in un quartiere di merda… di mezzi pubblici a quest’ora nemmeno a parlarne e, anche nel caso ne passasse qualcuno, non saprei nemmeno QUALE dovrei prendere, per quantomeno solo AVVICINARMI alle mie zone… Potrei telefonare a qualcuno ...
    ... per farmi venire a prendere… NO, CAZZO, NEMMENO QUELLO POSSO FARE! Ho preso il cellulare che uso per lavorare e su questo ho solo numeri di clienti… non posso certo chiamarne uno e dire “Ciao, scusa se ti chiamo alle due di notte! Sono Monique… si… la tua puttana preferita… senti, in questo momento mi trovo dall’altra parte di Roma e non so come tornare a casa, mi verresti per caso a prendere tu? Stavi dormendo? E cosa vuoi che sia!? Infili un paio di pantaloni e sei pronto!”…No, decisamente non mi sembra il caso.
    
    C’è solo una persona cui posso rivolgermi, purtroppo. Faccio dietrofront e suono di nuovo alla porta del negozio.
    
    Sono tornata al bancone, stavolta molto più affabile di come me ne sono andata solo pochi minuti fa.
    
    “Senta … deve proprio scusarmi ma avrei bisogno di chiederle una grossa cortesia…”
    
    “Sentiamo.”
    
    “Vede… la persona con cui sono venuta qui stasera ha avuto un impegno urgentissimo ed è dovuta correre via, lasciandomi sola… Mi ha contattata poco fa scusandosi e pregandomi di chiamare un taxi per tornare a casa, io gli ho detto che non c’era assolutamente problema, ma poi mi sono accorta di essere uscita con pochi soldi. Lo ho richiamato subito, ma so che aveva la batteria del cellulare quasi scarica e ora non risulta più raggiungibile… Davvero le sarei immensamente grata se lei potesse darmi una man…”
    
    “E che voresti da me?” Di colpo è passato a darmi del
    
    tu
    
    , lo noto.
    
    “Niente… è che pensavo che se, gentilmente, lei potesse prestarmi ...
«1...345...»