Analyse (edm.19)
Data: 29/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Fab80, Fonte: Annunci69
... andiamo a dormire allora! Sono stanco e domani non sarà una passeggia te per nessuno”
Alle dieci eravamo a letto: Eugène si stese su un fianco rivolto verso il mio lato, mentre, con cuscino sistemato dietro la schiena, guardavo la tv. Ma non c’era nulla che mi interessasse davvero, la tenevo accesa, ovviamente col suo permesso, per non pensare a quello che aveva detto poco prima.
Dopo quello che era successo nel pomeriggio, mi ritrovavo nel suo letto ora e secondo lui mi stavo facendo “strane fantasie”? No, decisamente non capivo.
“Te l’ho già detto varie volte - disse aderendo al mio corpo – ti arrovelli troppo, sempre a classificare se fa questo allora vuol dire che, se fa quell’altro invece... E’ pesante per le persone, per chiunque anche se non avessero tutti i cazzi che c’ho io!”
Avevo gli occhi lucidi e lui ovviamente se ne accorse: “Mi spiace per prima, ma guarda che io lo dico per te… non posso diventare o essere ciò che i tuoi desideri vogliono”
“Si però fa male lo stesso!”
“Sei troppo teso! Adesso la sciogliamo questa tensione così poi dormiamo meglio ok?” dette queste parole, con mia grande sorpresa, infilò la mano nel pantalone del pigiama e, dopo avermi liberato di questo e dell’intimo, mi prese il cazzo in mano.
“Ehi, ma che fai?”
“ssst!” lo strinse con forza, mentre con l’altra mano mi accarezzava languidamente le palle leccandomi contemporaneamente l’orecchio e il collo. La mia reazione fisica fu, come ovvio, immediata.
“Ecco vedi ...
... questo non significa niente, sto semplicemente allentando un momento di tensione. Punto.”
Il movimento della sua mano nel frattempo era sempre più veloce e, prendendo a baciarlo con ardore, mi arresi al non senso della situazione fino a quando eruttai in un getto potente. Rimasi qualche secondo a guardare la sua mano, ancora chiusa intorno all’asta, riempirsi di sborra che colava densa sulle nocche.
Non ero mai venuto due volte in un giorno, ma con Eugène tutto era possibile!
Mi alzai per prendere della carta e, almeno tamponare, il pasticcio che c’era sul lenzuolo: quando tornai, il mio amico era voltato dall’altra parte e, incredibilmente, dormiva già, il respiro lento e regolare.
La mattina dopo, lunedì 18 giugno 2001, la storica giornata iniziò alle 7.00 con le note, diffuse ad alto volume dalla radiosveglia, dei Cramberries che invitavano gli ascoltatori (o me?) a non essere troppo analitici.
Eugène fu velocissimo: in dieci minuti era pronto, splendido nei sui jeans scuri e camicia azzurra sopra la quale, con innata eleganza, indossava una giacca di cotone grigia. Abbigliamento elegante e perfettamente adatto alla circostanza.
Dopo una veloce colazione mi accompagnò nella sala conferenze e guardandomi negli occhi disse: “siamo nelle tue mani, non deluderci!”
“non ti deluderò!”
Mi diede un veloce bacio sulle labbra e uscì.
Ritrovarmi da solo in quella sala ampia con le poltroncine vuote, mi dava una certa inquietudine e, per non essere assalito ...