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Una partita a tennis (a nuclear error)
Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... per abbracciare il mare aperto. Uno di loro mi ha girato a pecorina spingendomi il cazzo nel culo, in fondo fino alle palle. Un altro si è messo davanti a me masturbandosi sulla mia faccia. Mi dava dei colpetti leggeri alle guance con il cazzo. Cercavo di agganciarlo con la lingua per mettermelo in bocca, ma ogni volta che ci andavo vicina un colpo da dietro me lo faceva scappare spostandolo leggermente dalla giusta traiettoria. Il flash della macchina fotografica scattava in continuazione. Il terzo a un certo punto ha stappato una bottiglia, a giudicare dai rumori si stava godendo lo spettacolo seduto da qualche parte. Finalmente sono riuscita a cacciarmi in bocca il cazzo di quello di fronte a me. Mi è venuto dentro quasi subito. Ho appoggiato un gomito sul letto e l’ho stretto con la mano impugnandolo con tutte le dita. Quando l’ho tirato fuori un fiotto di sperma mi è colato dalle labbra finendo sulle lenzuola. Lo spettatore silenzioso si è avvicinato con una benda, mi ha coperto gli occhi di rosso. Poi l’ha tirato fuori e mi ha pisciato in faccia, inzuppando completamente il materasso. La sirena della nave ha finalmente fischiato emettendo un lungo getto di vapore. Dopo hanno riempito a turno una caraffa di vetro che si erano procurati dalla cucina. Quando è stata piena fino all’orlo mi hanno fatta inginocchiare e mi hanno versato il suo contenuto sulla testa. L’orgasmo che mi ha travolta è stato più intenso di tutti quelli che avevo raggiunto masturbandomi. Un treno ...
... in piena velocità con tutte le carrozze. Ero ancora sdraiata a terra in una pozza tiepida, quando due di loro hanno lasciato l’appartamento senza dire niente. Ho sentito la porta d’ingresso aprirsi e richiudersi subito. Per un attimo mi è quasi venuto il dubbio che l’altro non li conoscesse nemmeno, poteva anche averli incontrati in strada poco prima. Una volta soli mi ha fatto stendere di nuovo sul letto e ha cominciato a scoparmi nella passera. Ho raggiunto di nuovo l’orgasmo non appena me l’ha messo dentro. Non riuscivo più a controllare i miei pensieri. Indossava un paio di guanti neri da motociclista e un giubbotto di pelle nero senza niente sotto. I jeans sbottonati. Mi ha sfiorato i capezzoli con il petto nudo e mi ha fatto venire un’altra volta. Ho voltato la testa da un lato, vedevo la luce del giorno svanire fuori della finestra. Strofinando la faccia sul lenzuolo sono finita con una guancia in una pozza di sperma, un quadrifoglio è piovuto dal cielo allargandosi su di me. Da una zona segreta del mio cervello le sinapsi si sono messe a trasmettere un ordine con priorità assoluta alla mia lingua. Senza rendermene conto mi sono messa a leccare la pozza di sperma, ritrovando per l’ennesima volta il piacere della penetrazione non ancora conclusa. – Senti, potrebbe esserci un contrattempo. Mi puoi aspettare? Devo assolutamente arrivare in un garage a Torino Nord. Non mi ci vorrà molto. Scendo un attimo di sotto per togliere un lucchetto da un box e sono libero. Ti ...