1. Una partita a tennis (a nuclear error)


    Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... dell’amica impegnata a farsi inculare. Lei le ha passato le mani sul collo fermandosi a tenerla sotto il mento, proprio sulla gola distesa. La sentivamo inghiottire voracemente mentre scalciava contro il sedile. Le ha messo le mani sui fianchi, lei a sua volta aveva messo le sue sui miei piegando leggermente le braccia all’indietro. Ho spinto in avanti quella con la frangetta per afferrarla, si è piegata tra le gambe dell’altra per leccarle la fica. Ho continuato a scoparla sempre più velocemente fino a venirle dentro, sentivo la lingua della ragazza sotto di noi spingersi oltre, sulle palle. Una sensazione quasi impercettibile, eppure riuscivo a concentrarmi solo su quello. Siamo rimasti nella stessa posizione per lunghissimi minuti prima di rivestirci, un vento leggero entrava dai finestrini aperti asciugando il sudore sulla pelle. La ragazza con la frangetta stava ripetendo una specie di litania in una lingua che non capivo, sembrava una lingua dell’est, poi è scivolata davanti lasciandomi solo con l’altra. Ho sentito delle unghie sul collo e sulla schiena provocarmi una scarica di brividi. Avevo di nuovo di fronte agli occhi la donna con in mano il calice di metallo al centro del belvedere. La piramide dietro di lei sembrava sempre più vicina, la Luna era diventata enorme nel cielo. I suoi occhi azzurri mi fissavano mentre un lunghissimo serpente corallo si avvolgeva al suo corpo salendo verso il collo. Ho disteso il braccio indicando la testa del serpente. Muovendo ...
    ... freneticamente la lingua si è inarcato passando sul mio indice ed è risalito fino alle spalle. Il suo morso proprio sulla carotide mi ha provocato un piacere intenso, spingendomi a chiudere gli occhi. La donna ha avvicinato il calice alla ferita lasciando che si riempisse mentre mi baciava sulla bocca. Di nuovo profumo di Glicine.
    
    Un fiume lunghissimo di cui non sarei nemmeno riuscito a immaginare l’estensione si snodava in mezzo alla savana allargandosi tra una miriade di paludi e canneti. Il sole basso al tramonto proiettava ombre lunghissime riflettendosi sulla sua superficie. Scorreva lentamente verso la linea dell’orizzonte perdendosi a vista d’occhio.
    
    Quando ho riaperto gli occhi mi ha parlato nella mente e mi ha detto il suo nome, si chiamava Nil. Si era distesa sul sedile della Citroen aggrappandosi al collo con il viso in parte nascosto contro una spalla. Ha guardato la sua amica, nello stesso momento ho pensato Sin. Ha guardato di nuovo verso di me: “Mind detention…Goul”. Ed è scoppiata a ridere tornando con lo sguardo sull’altra che sbucava oltre il poggiatesta con lo stesso sorriso sulle labbra. Sono salito dal lato del guidatore e ho messo in moto. Volevo alzare il volume della musica, ma non appena mi sono mosso per farlo, il volume è diventato altissimo nella mia testa. Il suono pulito e impeccabile come nessun supporto digitale avrebbe saputo riprodurre. Superato il cartello Hotel Marina il lago è apparso sotto di noi. Ho preso una cassetta dal portaoggetti e ...
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