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Una partita a tennis (a nuclear error)
Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... accompagnarlo ad un appuntamento con un’altra donna senza chiedermi di partecipare. Ancora meno mi sembrava possibile aver accettato di accompagnare la sua nuova amica da lui, come se fossi una specie di servizio per la consegna a domicilio della passera. Di una cosa però ero sicura: per nessun motivo al mondo mi sarei lasciata scappare l’occasione di dare un assaggino prima di arrivare a destinazione. – Hai un bel coraggio a chiedermi una cosa del genere. Pasticcina. – – Sei arrivata dove ti avevo detto? C. A. – – Si sono arrivata, ha un SUV bianco? Pasticcina. – – Mi aspetta nel bar del centro commerciale. C. A. – – Lo sai che ti costerà? Pasticcina. – – E se ti dicessi che potrebbe esserci un altro cambio di programma? C. A. – Mentre camminavo verso la porta girevole del centro commerciale mi ha di nuovo assalito una scarica di rabbia incontrollata. Pensavo che sarei dovuta restare ad aspettare per chissà quanto e non sapevo neanche se l’avrei incontrato per davvero. Mi vedevo tornare a casa delusa, tra le braccia dell’unica cosa che ultimamente dava segno di reale interesse nell’attendere il mio ritorno: Buon pomeriggio… Una stretta di panico mi ha afferrato dietro al collo. Sono rimasta immobile a fissare la porta girevole: di nuovo in trappola. Un carillon mi accompagnava malinconico verso l’inferno. Ho chiuso gli occhi per un secondo, poi ho ripreso a camminare. Appena entrata sono passata di fianco ad un cartello giallo appoggiato sul pavimento: ATTENZIONE A ...
... NON SCIVOLARE! FICHE BAGNATE. Mi sono voltata incredula: PAVIMENTO BAGNATO. Ho ripreso a camminare verso il bar senza capire cosa mi stesse succedendo. Alla mia destra l’insegna di un’agenzia di viaggio diceva: Saint Tropez, relax, divertimento e lussuria. Una donna nuda con un enorme cappello di paglia e degli occhiali da sole con la montatura verde smeraldo prendeva il sole su un lettino. Le gambe divaricate pendevano dal lettino mentre si allargava la passera con entrambe le mani. Non ho potuto fare a meno di notare le sopracciglia alla Greta Garbo, attraevano il mio sguardo come una calamita. Ho lanciato un’occhiata dentro l’ufficio: l’impiegato dell’agenzia lavorava al computer mentre una ragazza nuda con le mani ammanettate dietro la schiena gli stava facendo un pompino. Mi sono tornate in mente quelle storie assurde sull’acquedotto contaminato con LSD. Ho affrettato il passo verso il bancone del bar, intercettando per caso la voce di una commessa ad una delle casse del supermercato, stava dicendo: “Mi spiace, solo contanti, il bancomat è fuori uso. Abbiamo già provveduto a chiamare il tecnico che ripara i vibratori”. Nell’aiuola al centro del corridoio la testa gigantesca di una donna con la pelle blu cobalto e i capelli a caschetto giallo paglierino mi fissava con lo sguardo assente. Le enormi labbra rosse si contraevano come se volesse lanciarmi un bacio. Ho raggiunto il bancone del bar sul punto di svenire. Cercavo una spiegazione razionale nel caldo soffocante, ...