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Una partita a tennis (a nuclear error)
Data: 27/05/2019, Categorie: Chat e siti di incontri..., Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... – Altrimenti? Finisce all’inferno? – Devo pensarci. D. – – Questa volta ci sarà un’altra ragazza. Andiamo a divertirci. Che ci fai a casa da sola? Sono tutti in ferie… Verso sera, quando inizia a fare buio. C. A. – Una pistola roteava sopra a un tavolino. Il fumo di sigaretta copriva i volti delle persone lì intorno. Pam! Appoggiato alla fiancata del Patrol, muovevo la testa per seguire ogni macchina in transito con lo sguardo. Appena sparivano dietro la curva giravo di nuovo la testa per aspettarne un’altra. Era in un ritardo pazzesco. Sarei potuto andare a casa a piedi, tornando lì più tardi con gli attrezzi per riparare la balestra senza rischiare di mancarla. Una frase di Max Stirner mi dava il tormento: “Se il verbo si è fatto carne, è diventata un’idea fissa. Io non riesco a liberarmi dell’idea; dovunque mi giri me la ritrovo”. Ho messo benzina alla prima stazione di servizio, non appena entrata in tangenziale. Dopo aver spostato la Lancia rosa nei parcheggi per le auto, sono entrata nel bar per usare il bagno. Ho fatto scattare il chiavistello facendolo girare con una certa fatica. In una regione remota del mio cervello una sensazione di pericolo mi suggeriva che qualcosa stava andando storto. Ho azionato lo sciacquone e mi sono voltata per uscire. Quando però ho provato a girare il chiavistello nell’altro senso mi sono accorta che si stava muovendo a vuoto nella serratura. Cazzo! Sono chiusa dentro! Ho respinto il panico frugando nelle tasche. Solo ...
... i preservativi che avevo raccolto dal carrello portavivande prima di uscire. La borsa era rimasta in macchina insieme al telefono. Mi sono arrampicata sul water cercando di sbirciare fuori dal finestrino poco più in alto. Kitty era ormai incollata in una chiazza scura sulla mia pelle. Picchiando con il palmo della mano aperta sulla porta ho strillato “Hey! Aiuto! Sono chiusa dentro!”. Ma non ho ottenuto nessuna risposta. Ho abbassato il sedile e mi sono seduta sul water, avevo il fiatone. Cercavo di non perdere il controllo concentrandomi su qualcosa di piacevole. A intervalli regolari, tornavo a picchiare sulla porta chiedendo aiuto. Per calmarmi continuavo a pensare alla sera prima passata davanti alla videocamera. In quanto a succhiare cazzi non ero seconda a nessuno. Avevo letteralmente fatto il pieno di sperma. Scopare davanti alla videocamera è una vera soddisfazione. Pensare che qualcuno si masturbi guardandomi o che magari prenda l’ispirazione per farsi una bella scopata aumenta il piacere che provo come un catalizzatore. Dall’altro lato della porta nessun rumore. Il caldo, il panico e il pensiero dei cazzi che mi venivano in faccia avevano prodotto un unico risultato: dovevo farmi un ditalino e anche alla svelta. Sentivo la fica completamente bagnata strusciare contro la cucitura dei jeans, li ho sbottonati in fretta. Mentre sfilavo una gamba con una mano, con l’altra mi stavo già massaggiando la passera, appena sotto la testa di tigre tatuata sull’inguine. Aspettavo ...