Frammenti di Chiara
Data: 17/05/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: mr_ragexxx, Fonte: RaccontiMilu
... troie. Rientravo decisamente nel suo target… Siamo usciti dal locale e naturalmente si è offerto di accompagnarmi a casa; siamo saliti sulla sua auto e abbiamo fatto giusto una piccola deviazione sino al mare, dove ha parcheggiato, proprio vicino all’ingresso della nostra spiaggia. Si é avvicinato per baciarmi e per due volte mi sono sottratta, senza troppa convinzione. Al terzo tentativo ha trovato la mia bocca, la lingua. Baciava bene, lento e profondo, il suo alito sapeva di buono. Nicola evidentemente non lasciava niente al caso, con le femmine. Mi ha sfiorato la punta di un seno col dorso della mano, per due volte; poi, vedendo che non protestavo, il suo palmo si è posato sulla tetta ed ha iniziato ad accarezzarmi. “…mamma mia quanto sei carina…” mi ha sussurrato in un orecchio, baciandomi il collo. Indossavo un vestito corto che mi lasciava le gambe scoperte. La sua mano si è posata sul mio ginocchio; ne ho avvertito la forza, la pelle indurita dai calli. Si è fatto più audace e la mano è salita un po’, spostandosi sull’interno della coscia, tastandomi la carne morbida. Lentamente, senza neanche rendermene conto, ho allargato le gambe. Nicola mi si è fatto più vicino sul sedile dell’auto, ho sentito il suo respiro accelerare. Mi ha baciata di nuovo. La sua mano è salita ancora, lentamente, fino a quando con la punta delle dita ha incontrato il tessuto delle mutande. Ha sfiorato la morbidezza della mia passera, ha cercato di ...
... avvicinarsi di più, senza smettere di baciarmi. La sua mano aperta è scivolata tra le mie cosce e mi ha impugnato la fica, stringendola piano, ritmicamente. Ho sospirato mentre aprivo di più le gambe. Nicola respirava rumorosamente. Improvvisamente è apparso un gruppetto di persone sulla strada, ad una ventina di metri di distanza. Chiacchieravano, mentre camminavano lentamente verso di noi. Ho bloccato la mano di Nicolae l’ho allontanata. Sembrava piuttosto contrariato. “Forse dovremmo darci una calmata, che ne dici…?” Ho detto risistemandomi il vestito. “Vieni con me…” ha risposto Nicola, che non sembrava della mia stessa idea. è sceso dall’auto e mi ha aperto la portiera, mi ha pesa per mano e mi ha portata all’ingresso della spiaggia, chiusa da un cancello di metallo. Aveva le chiavi, ha aperto. Abbiamo camminato in mezzo agli ombrelloni sino al bagnasciuga, dove la sabbia era stranamente fredda, nella notte tiepida. Nicola ha iniziato a togliersi i vestiti, gettandoli verso la sabbia asciutta. “Facciamo il bagno, ti va…?” ha detto. Faceva tutto parte del suo ottimo copione, ovviamente. Ad un bagno in una notte come questa non resisteva nessuna turista, ne sono certa. Nicola è rimasto in mutande. Il suo cazzo forse era duro e tendeva in modo buffo il tessuto degli slip. è corso in acqua, si è tuffato. “…avanti, vieni…” mi ha implorata. Mi sono tolta i sandali che indossavo, mi sono sfilata il vestito. In mutandine e reggiseno, sono entrata ...