Frammenti di Chiara
Data: 17/05/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: mr_ragexxx, Fonte: RaccontiMilu
... dolore sordo e insistente nel sedere, anche la passera mi bruciava da morire. Le gambe mi tremavano vistosamente. Nicola era ancora sdraiato e mi guardava soddisfatto. Quello che voleva era darmi una ripassata coi fiocchi e ci era riuscito alla grande. Voleva una scopata che non mi dimenticassi facilmente e così era stato. Un professionista, come dicevo, uno scopatore navigato. Quello che gli dava più gusto era l’idea di avermi scioccata, il fatto di avermi scopata più forte di chiunque altro. Intuiva che non mi era mai successa una cosa simile prima… Mi sono infilata di nuovo sotto la doccia, ho iniziato a cercare di lavare via tutto il mio disagio, sotto il suo sguardo compiaciuto. Dopo che si è lavato anche lui siamo usciti dalla doccia, in silenzio. Abbiamo recuperato i vestiti e Nicola ha cercato di alleggerire la tensione mentre tornavamo verso la sua auto, facendo qualche battutina, provando a scherzare, ma io mi sentivo davvero a terra e dopo poco ha rinunciato. In auto, mentre mi riaccompagnava a casa, ha cercato di capire se avessi voglia di rivederlo prossimamente; era un po’ stupito del mio atteggiamento distaccato, ma non sembrava così dispiaciuto del mio rifiuto. Si era già preso quello che voleva, la tacca era stata ...
... aggiunta nell’elenco delle sue conquiste, ed aveva argomenti per tenere banco con gli amici per qualche tempo, con racconti della sua ultima scopata nei quali non aveva neppure bisogno di esagerare inventando fantasiosi dettagli piccanti: la verità era già sufficientemente succosa… Quando siamo arrivati sotto casa mia mi sono lasciata baciare; non ne avevo nessuna voglia, ma mi sembrava grottesco rifiutare questo momento di intimità a chi aveva appena finito di incularmi. Nicola, in compenso, col bacio si è scaldato immediatamente; mi ha preso una mano e l’ha appoggiata sul suo cazzo di nuovo in tiro. “Lo sai che mi fai impazzire, bambina…?” ha detto, infilandomi le mani sotto il vestito. “Nicola, ora vado a casa…” ho intimato. “Come… mi lasci così?” mi ha chiesto accennando orgogliosamente al gonfiore della patta dei suoi pantaloni. “Ascoltami… sono esausta, ho il culo sfondato e la figa in fiamme. Per oggi non hai altro da dimostrare, credimi… ed ora me ne vado al cesso a cagare la tua sborra prima di andarmene a letto, se non ti dispiace… ci si sente, eh…?” Sono scesa dall’auto, ho chiuso la portiera e sono scivolata dentro il mio portone, con la testa bassa, senza voltarmi. “Che razza di stupida troia…” abbiamo pensato entrambi.