La notte brava
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... fabbricato.
Aldo mi sembrò molto interessato ad Elena, ma questa ero riuscita ad agganciarla io e siccome, lo ammetto, mi piaceva più di tutte le altre fisicamente e mi affascinava anche con i suoi comportamenti, i suoi discorsi, il suo tutto, da “uomo un bel po' navigato” che ero, non gli mollai la preda alla quale anche lui ambiva e credo che si era ritrovato con Fulva, il transessuale, non tanto per sua o per reciproca loro scelta, ma perché io avevo accaparrato Elena.
Fatto è che quando il quartetto dei Caegi, Gastone e Manuela si ritirarono in qualche stanza della casa, il terzetto Adele Danilo e Bruno spariti per chissà dove e Phil che appariva e scompariva, in giardino, distanziati di alcuni metri, ci ritrovammo due coppie: io ed Elena da una parte, Aldo e Fulva dall'altra.
Cosa fecero gli altri fino a quando avrò modo di rivederli non lo so proprio, probabilmente saprebbe dirlo Phil che certamente ha spiato tutti, ma cosa facemmo noi quattro lo so benissimo.
Intanto non posso sorvolare sulla eccitante fase della gara tra galletti, cioè gli evidenti segnali di grande interesse per Elena da parte di Aldo e lo sfoderare di tutte le mie armi perché lei ignorasse quei segnali e restasse con me. Certe emozioni non si raccontano, si vivono e vi assicuro che sono fantastiche. Elena, molto intelligente oltre che molto bella, era pienamente cosciente di essere al centro delle attenzioni di entrambi noi, faceva finta di divertirsene in realtà ne era lusingata e il ...
... gioco la eccitava. Ho avuto la netta sensazione che lei non avrebbe mai deciso di scegliere tra me ed Aldo ma che era disposta ad aspettare la fine della gara per vedere chi la vinceva e poi darsi al vincitore. Io mi consideravo in vantaggio non per essere migliore di Aldo, ma perché ero già in compagnia di Elena, stavo con lei, ci parlavo, la osservavo da vicino, percepivo quasi i suoi pensieri, interpretavo il come girava le palpebre degli occhi a volte su di me, altre volte verso Aldo, come respirava, come dilatava le narici in certi momenti, come le scappava di sorridere e lei cercava di trattenerli i sorrisi. Purtroppo non riuscivamo a concentrarci l'uno su l'altra tra noi due, perché quel testardo di Aldo non si decideva a lasciare il campo ed andarsene e perché Elena non volle allontanarsi con me. Disse “Che fretta c'è? C'è una brezza piacevole qui, fermiamoci ancora un poco” in realtà la brezza di cui parlava era quel sentirsi soffiare addosso i miei desideri e quelli di Aldo, sentirsi contesa. Come fosse un alleato di Aldo contro me, Fulva anziché distrarre da noi il mio antagonista, sembrava spalleggiarlo. Non li sentivo parlare ma purtroppo li vedevo, li dovevo tenere d'occhio per proteggere la mia preda. Non mi sembrava che i due avessero molto desiderio di finire la serata tra loro due, primo perché altrimenti si sarebbero già allontanati, secondo perché sarebbero stati a parlare tra loro e un poco toccarsi, flirtare come blandamente stavamo facendo io ed Elena, ...